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24 Ott, 2015

Assemblea pubblica Officine Zero

Giovedì 26 Novembre, 0re 18.00
Oz Officine Zero
Via Partini, 20 – Roma

Il progetto di Oz – Officine Zero è a rischio.

Il meccanismo dell’asta fallimentare si è definitivamente messo in moto e il rischio di chiusura è imminente.
Officine Zero nasce come risposta alla crisi delle Officine ex-RSI, che per quasi un secolo hanno lavorato alla manutenzione dei treni notte. Occupate nel 2012 dagli operai in cassa integrazione, il 1° giugno 2013, di fronte al fallimento dell’azienda decretato dal Tribunale di Lecco, un’ampia coalizione sociale, che da tempo già sosteneva la vertenza operaia, ha riaperto i cancelli della fabbrica con un progetto di riconversione, per dare nuove prospettive all’occupazione già in atto.

Oggi, dopo due anni, Oz-Officine Zero rappresenta un’esperienza innovativa di economia collaborativa, in cui operai, artigiani, freelance e studenti si uniscono, mettendo in sinergia produzione materiale e immateriale. Officine di riparazione, riuso e upcycling, uno spazio di coworking, una “Camera del Lavoro Autonomo e Precario” con servizi di assistenza legale, fiscale e previdenziale, uno studentato universitario e una mensa popolare. Tutto questo e molto altro è Oz-Officine Zero, una fabbrica recuperata e riconvertita, aperta alla città e ai movimenti.
Oggi tutto questo è a rischio ed è arrivato ad un momento di svolta. Dopo la recente vendita della filiale di Lecco della ex RSI, i tempi si sono bruscamente accelerati, i beni della società sono sottoposti a procedimento fallimentare in attesa di asta. Per anni la situazione è rimasta in stallo, senza prospettive di reintegro per gli ex-operai, senza un orizzonte produttivo per le officine, con il rischio di una speculaizone alle porte.
Oggi Oz-Officine zero ha bisogno del sostegno di tanti. Non si tratta di difendere solo uno spazio e un progetto, ma di affermare la possibilità di un’alternativa concreta alla crisi. In una città commissariata, con un sindaco destituito dall’alto, dove continuano a governare poteri forti e passioni tristi, dove la privatizzazione avanza e la precarietà è la regola, dove ogni progetto innovativo dal basso viene ostacolato, è tempo di alzare la testa e di mettere in comune i frammenti più vivi.

Per questo vi invitiamo a partecipare giovedì 26 novembre ad una ampia assemblea pubblica in cui a partire dal progetto e dall’attuale emergenza di OZ – Officine Zero vorremmo costruire collettivamente un dibattito di più ampio respiro che si interroghi sulle trasformazioni che investono il mondo del lavoro, le città e la vita stessa delle persone

24 Set, 2013

Mozione Officine ex-RSI di Casalbertone

Misure in favore della tutela occupazionale e della riconversione delle Officine ex-RSI di Casalbertone

Premesso che

– le Officine RSI (adibite alla manutenzione dei Treni notte, ex Wagon Lits) nel 2008 sono state acquistate dalla Barletta Srl che, nonostante le premesse di rilancio dell’attività lavorativa, non ha messo in campo alcuna attività in questo senso ma, al contrario, ha avviato un processo di dismissione dell’attività produttiva, ed intende realizzare una speculazione immobiliare sul territorio;

– alla cessazione delle attività dell’azienda un consistente gruppo tra i 33 operai delle Officine ex-RSI ha iniziato un percorso di studio, insieme a architetti, economisti, esperti del settore e attivisti per promuovere iniziative di rilancio dell’attività produttiva dell’area, puntando l’attenzione su progetti e servizi di pubblica utilità, al fine di salvaguardare l’occupazione e mettere a frutto le conoscenze e le competenze degli stessi operai;

– il 3 maggio 2013 la Magistratura ha decretato il fallimento dell’azienda CSF (ex-RSI), disponendo un altro anno di cassa integrazione per i dipendenti (avente termine al maggio 2014);

– L’1 e 2 giugno, le “Officine Zero” hanno presentato alla città il loro progetto per la riconversione e il riutilizzo dell’area delle Officine ex-RSI:

1) un “centro per il riutilizzo”, coordinato dall’“Associazione Operatori di Porta Portese” e di “Rete Nazionale Operatori dell’Usato” e dal centro studi “Occhio del riciclone”, i quali forniscono le proprie competenze a giovani disoccupati, ma soprattutto agli operai ex-RSI che in questa iniziativa vedono una possibile nuova occupazione: il recupero e manutenzione di materiali, elettronici e non, da poter rimettere sul mercato;

2) un percorso di auto-organizzazione animato da lavoratori precari e autonomi (partite Iva, collaboratori) per dar vita ad uno spazio di co-working e di servizi volti all’assistenza legale e fiscale degli stessi;

3) un progetto di co-housing, lo studentato autogestito “Mushrooms”;

Considerato che

– l’Assessore al Lavoro della Regione Lazio Lucia Valente e le Consigliere Regionali Cristiana Avenali, Marta Bonafoni e Rosa Giancola, con il coinvolgimento anche dell’Assessorato Rifiuti, Mobilità e Urbanistica, hanno più volte incontrato i lavoratori e visitato gli spazi delle Officine ex-RSI, manifestando la loro disponibilità per una positiva risoluzione della vertenza;

– il Vice Sindaco del Comune di Roma Luigi Nieri, l’Assessore alle Periferie e ai Lavori Pubblici del Comune di Roma Paolo Masini e il Consigliere dell’Assemblea Capitolina Gianluca Peciola hanno incontrato i lavoratori e visitato gli spazi delle Officine ex-RSI manifestando, congiuntamente all’Assessore al Turismo e Commercio del Comune di Roma Marta Leonori, l’interesse e la loro disponibilità per una positiva risoluzione della vertenza;

– il Tavolo per il “diritto allo studio” attivato presso l’Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università della Regione Lazio, che vede tra i partecipanti gli studenti dello studentato “Mushrooms”, intende mettere al centro della propria riflessione un modello di diritto allo studio innovativo e partecipato, che sappia erogare agli studenti servizi, alloggi, biblioteche, prestito di libri e quant’altro puntando anche su forme di collaborazione e di autogestione di spazi pubblici nel territorio.

Impegna

il Presidente della Regione Lazio e la Giunta a provvedere:

– ad intraprendere tutte le azioni possibili per garantire il ripristino dei livelli occupazionali per i dipendenti delle Officine ex-RSI;

– alla salvaguardia dell’area, anche attraverso il mantenimento dell’attuale destinazione d’uso;

– a prevedere la fattibilità di una serie di interventi volti allo sviluppo dell’area.