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27 Apr, 2017

Le donne salveranno il Belpaese

Linda Laura Sabbadini, La Stampa

C’era una volta una Italia con tanti bambini e ora non c’è più e neanche nel 2065 secondo l’Istat. Il futuro demografico del Paese non è roseo, la popolazione va verso la diminuzione, forte invecchiamento, soprattutto al Sud che avrà sempre meno giovani e bambini e si svuoterà, bassa fecondità. I dati dell’oggi e del domani sono scritti nella nostra storia, ed erano evidenti da anni, L’invecchiamento della popolazione dipende da due fattori. Si vive più a lungo, quindi cresce la popolazione anziana e si fanno meno figli, quindi diminuisce la popolazione giovane.

29 Mar, 2017

Aborto, l’Onu mette in mora l’Italia: “Troppi medici obiettori, dia i servizi”

In questi giorni in Regione Lazio abbiamo compiuto un altro passo nella direzione della salute della donna e della sua libertà di scelta.

La Direzione socio-sanitaria ha infatti istituito un tavolo tecnico per elaborare le linee guida sulla contraccezione e sull’aborto farmacologico. L’obiettivo è proprio quello di assicurare la garanzia delle prestazioni e la loro appropriatezza, soprattutto verso le minori e le fasce più fragili della popolazione, ma anche di garantire presso i consultori familiari la disponibilità e la gratuità del test di gravidanza, la prescrizione dei contraccettivi e di elaborare un progetto per l’attivazione di una fase sperimentale, della durata di 18 mesi, per eseguire la Ivg farmacologica in regime ambulatoriale presso alcuni consultori collegati con le strutture ospedaliere.

Un passo verso i diritti di cui sentivamo un gran bisogno. Vi segnalo a questo proposito l’articolo del Messaggero in cui anche l’Onu bacchetta l’Italia per i troppi obiettori.

27 Mar, 2017

Libere tutte

Venerdì 5 maggio 2017, ore 18.00
Moby Dick – Garbatella

libere-tutte-5mag

Dalla Polonia agli Stati Uniti di Trump, la libertà di scelta sull’aborto è sotto attacco. In tutto il pianeta la violenza di genere fa le sue vittime, portando le donne di nuovo nelle piazze. Su temi vivi e controversi che riguardano i corpi femminili – la prostituzione, la gestazione per altri, l’uso del velo islamico – si diffonde la tentazione di risposte repressive e punitive. Il femminismo del Novecento ha prodotto un cambiamento irreversibile, ma nel nuovo millennio le lotte delle donne non sono finite. La libertà femminile vive nel mondo, ma si scontra con resistenze e paternalismi di ogni sorta.

Come riconoscere, difendere e promuovere l’autodeterminazione in un tempo in cui l’avanzata di forze conservatrici e integraliste mira a controllare la sessualità delle donne e la riproduzione, mentre il mercato cerca di trarne profitto? C’è ancora bisogno di femminismo. Questa parola, che alcuni hanno archiviato troppo presto, ritrova oggi il suo significato di battaglia per la libertà. Per tutte le donne. E per tutti gli uomini che vogliono camminare con loro.

Con le autrici intervengono Riccardo Iacona e Eleonora Mazzoni.

21 Mar, 2017

La catastrofe culturale delle donne in tv

Bia Sarasini, Il Manifesto

Ha detto di no, il direttore generale della Rai Campo Dall’Orto, dopo le scuse del direttore di RaiUno Fabiano e lo stupore autoaccusatorio della presidente Maggioni. La ricetta sessista e razzista proposta da Parliamone di sabato, fatta di donne ossequienti, servizievoli e sostanzialmente mignotte, in onda sabato scorso, non corrisponde alla visione del servizio pubblico, ha dichiarato.

Il programma è cancellato. Una decisione inevitabile, per il clamore delle proteste di fronte alla messa in scena di uno pseudo dibattito sui gusti degli uomini italiani, attratti dalla presunta arrendevolezza delle donne dell’Est. Sempiterne straniere bionde, ben diverse dalle svedesi inseguite negli anni sessanta-settanta, allora apprezzate perché emancipate, libere. Ragazze che nessuno si sarebbe sognato di immaginare come mogli. Miti rovesciati che la dicono lunga sui ribaltamenti avvenuti. Alle italiane oggi si rimprovera la troppa libertà. E la scarsa disponibilità a trattare gli uomini come sultani.

La protesta è stata un successo. Il sit-in convocato da NonUnaDiMeno si annunciava imponente. Con una decisione senza precedenti – in passato si erano ascoltati piuttosto i diktat dall’alto – la governance Rai ha deciso di non sfidare la piazza. In sintonia con il governo in fuga dai referendum?

Ma il cambiamento a cui allude Campo Dall’Orto per i pomeriggi in tv è anche il segno di una nuova linea editoriale? O si continuerà a rimestare in quel mix di bassi sentimenti, viscere, pregiudizi che impastano da decenni le ore pomeridiane della tv pubblica? Non è che sabato scorso sia stato trasmesso qualcosa di mai visto, in Rai. Ma chi se ne accorge, della poderosa struttura dirigenziale? L’attenzione ossessiva alla politica e ai programmi di informazione gioca brutti scherzi. Maschilisti. I pomeriggi sarebbero robetta minore. Per donne. Per adolescenti. Una catastrofe culturale e politica.

06 Mar, 2017

Donne italiane, l’illusione della parità. “La famiglia sulle loro spalle”

Cristina Nadotti, La Repubblica

Anche lo stereotipo che le donne passano davanti allo specchio più tempo degli uomini è caduto, le cifre sono sempre più chiare: le italiane lavorano di più, sono pagate meno e il peso degli impegni familiari è soprattutto sulle loro spalle, soltanto nelle ore dedicate alla cura personale il divario è colmato. Due studi elaborati dal Censis e dall’Ocse confermano che il nostro Paese resta fanalino di coda in Europa nel superare le differenze di genere.

Sulla base dei dati Istat, il Censis ha stabilito che in una giornata, calcolata sulla media di una settimana, uomini e donne tra i 25 e i 64 anni dedicano alla cura personale il 46 per cento del loro tempo ( la differenza è di 0,2 punti percentuali e nelle 11 ore circa è compreso il riposo notturno).