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18 Nov, 2014

La nomina di Antonio Rosati ha il buon sapore dell’innovazione

Ad Antonio Rosati, uomo d’innovazione e studioso instancabile, i miei più sinceri auguri di buon lavoro per la nomina ricevuta oggi come amministratore unico di Arsial.

Sono certa che Rosati, nel solco di quanto già fatto fin qui come commissario dell’Agenzia, saprà contribuire in modo determinante al rilancio dell’agenzia regionale, avendo particolare riguardo nel promuovere progetti di sviluppo ed integrazione sociale legati alla Terra, per una nuova idea di territorio e di economia ecologicamente e socialmente sostenibile”.

23 Ott, 2014

Dalla Regione parte la guerra al caporalato, presto la nuova legge

Il progetto “Bella Farnia” presentato l’altro giorno a Latina dall’assessorato alla’agricoltura e dall’Arsial è un esempio concreto di politica intelligente e giusta. Costruire un centro polivalente di servizi, formazione, promozione dei diritti proprio dentro un’area in cui vivono e lavorano i braccianti stranieri impiegati nelle campagne del sud Pontino, significa andare al cuore del problema dichiarando guerra allo sfruttamento e al caporalato fenomeni con numeri ormai drammatici nella nostra Regione. Numeri che fanno male alla dignità e ai diritti umani, male agli imprenditori sani e virtuosi, benissimo invece ai furbi e alla stessa criminalità organizzata.

Ho trovato perfetta l’assessora all’agricoltura Sonia Ricci quando ha sottolineato la relazione stretta che c’è tra l’innovazione nel settore agroalimentare e la sconfitta del lavoro nero, lungimirante e giusto poi coinvolgere nel progetto l’associazione In/Migrazione, un pezzo della società civile che conoscendo il territorio ha deciso di mettersi in gioco insieme all’istituzione per dare risposte alle proprie denunce.

In questa direzione intende andare il mio lavoro, nel corso dell’iter della legge contro il lavoro nero in agricoltura che ho presentato insieme al consigliere Massimiliano Valeriani attualmente all’attenzione dell’VIII Commissione .

Con l’obiettivo duplice di promuovere il lavoro buono e dignitoso e affiancare le imprese etiche contro ogni mafia.

16 Mag, 2014

Dopati per lavorare di più

“Il padrone è bravo ma paga poco e vuole che lavori sempre, anche la domenica. Dopo sei o sette anni di vita così, non ce la faccio più. Per questo assumo una piccola sostanza per non sentire dolore, una o due volte durante le pause dal lavoro. La prendo per non sentire la fatica, altrimenti per me sarebbe impossibile lavorare così tanto in campagna. Capisci? Troppo lavoro, troppo dolore alle mani”. Eccola qui, la nuova frontiera dello sfruttamento del lavoro migrante: gli schiavi delle campagne vengono dopati per produrre di più e non sentire la fatica.
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08 Apr, 2014

Capodarco: nuova progettazione e innovazione sociale – Percorsi possibili per un nuovo welfare comunitario

Martedì 15 aprile, ore 9.30
Via del Grottino snc – Grottaferrata

Rilanciare i servizi sociali nello spirito della legge 328 del 2000 – tradita nei fatti – per contrastare le conseguenze della crisi ad ogni livello. Questo l’obiettivo dell’Iniziativa “Capodarco: nuova progettazione e innovazione sociale – Percorsi possibili per un nuovo welfare comunitario“, cui interverrà l’Onorevole Livia Turco, prima promotrice della 328/2000.

Proprio per il superamento dell’assistenzialismo e per un nuovo welfare comunitario che sappia rispondere anche ai bisogni del Dopo di Noi e “Durante Noi”, Don Franco Monterubbianesi, per la Comunità di Capodarco di Roma, presenterà in questo ambito il progetto del sistema integrato di servizi della Comunità che punta alla partecipazione del soggetto debole nella realizzazione del proprio progetto di vita e degli interventi sociali a suo sostegno.

Il dibattito sarà inoltre l’occasione per fare il punto sulle iniziative per il rilancio territoriale, partendo dall’esperienza di agricoltura sociale di Agricoltura Capodarco, come esempio di diffusione dell’impresa sociale rispettosa dell’ambiente, e di cittadinanza partecipata attraverso l’uso sociale dei beni pubblici, a partire da “La Bazzica”, bene confiscato alle mafie, che deve divenire per tutti i Castelli Romani un luogo di sperimentazione di una nuova socialità socialità, dell’imprenditorialità giovanile e di sviluppo sociale responsabile e sostenibile.

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23 Gen, 2014

Proposta di legge contro il caporalato e il lavoro nero

“Lo sfruttamento e la negazione dei diritti dei lavoratori, immigrati e italiani, è un dato che connota drammaticamente anche la nostra regione, in molti casi direttamente collegato ad organizzazioni criminali sempre più presenti nell’intermediazione illegale e nel controllo dei flussi migratori. Lavoro nero e caporalato funestano sopratutto l’edilizia e l’ agricoltura, dove la crescente ricerca di manodopera a basso costo moltiplica il disagio sociale derivante dall’insufficienza delle politiche pubbliche rivolte all’accoglienza e alla formazione”.

È quanto si legge in una nota diramata dai consiglieri regionali Marta Bonafoni e Massimiliano Valeriani.

“Da questa emergenza – continua la nota – supportata dai numeri che dicono che su un campione di controlli su 278.268 lavoratori il 38 % è in nero, la proposta di legge depositata oggi dai consiglieri Marta Bonafoni e Massimiliano Valeriani e firmata da tutti i capogruppo di maggioranza.
Un disegno di legge che chiede la modifica della legge regionale 18 del 2007 per il contrasto e l’emersione del lavoro nero a partire dal chiedere il rispetto dei contratti collettivi e delle leggi vigenti. In particolare questa proposta contiene un elemento innovativo rappresentato dagli indici di congruità ossia parametri che definiscono il rapporto tra l’estensione territoriale dell’impresa, la qualità dei beni e dei servizi offerti dai datori di lavoro e la quantità delle ore lavorate. Uno strumento utile per mappare il territorio ed anche per indirizzare i controlli al di fuori di scelte  casuali”.

“Inoltre è urgente  – dicono i due consiglieri regionali – disegnare un quadro normativo che prevede la revoca immediata di finanziamenti  regionali e agevolazioni  per quei datori che ne usufruiscono e non rispettano l’obbligo di comunicare l’assunzione di nuovi lavoratori”.

18 Gen, 2014

Cacio e Pepe

Martedì 28 gennaio, ore 11.00
Enoteca Regionale Palatium
Via Frattina, 94 – Roma

Intervengono:

Giuseppe Codispoti (Lega Coop), Carlo Patacconi (Agricoltura Nuova), Paolo Cacciani (Ristorante Cacciani)

Saranno presenti:

Nicola Zingaretti Presidente della Regione Lazio, Sonia Rcci assessore all’agricoltura, Antonio Rosati Commissario Straordinario ARSIAL.

La crema di cacio e pepe, popolare e antica ricetta della cucina romana, è un prodotto realizzato nell’ambito di un progetto promosso dalla Lega Coop del Lazio, dalla Coop Agricoltura nuova e da Paolo Cacciani, che attraverso una fattiva collaborazione tra attori diversi della filiera agroalimentare si prefigge l’obiettivo di recuperare valore aggiunto ai prodotti di qualità della tradizione agricola regionale, trasformandoli, rendendoli fruibili al grande pubblico in preparati di alta qualità e facilmente utilizzabili in casa e nella ristorazione.

Si tratta di un prodotto che utilizza materie prime del nostro territorio, come il pecorino romano DOP e DOP BIO, una particolare varietà di pepe nero prodotto dai contadini del Sarawak in Malesia, frutto prima di un progetto di collaborazione e solidarietà e oggi presidio Slow Food.

Il cacio e pepe è il primo di una serie di prodotti della tradizione dei nostri territori che saranno proposti e distribuiti nella rete di vendita tradizionale specializzata e nella GDO.

A partire da questa esperienza ARSIAL per conto della Regione Lazio, impegnata a far conoscere il meglio dei prodotti enogastronomici del Lazio, quelli che più di tutti rappresentano il cammino costante che la Regione ha intrapreso verso la valorizzazione della qualità del territorio, delle sue testimonianze di tipicità, tradizioni e sicurezza alimentare, si è prefissa l’obiettivo di istituire un premio al fine di stimolare l’innovazione di prodotto, di processo e di marketing rivolto alle imprese agroalimentari della regione finalizzato a far emergere la volontà dei nostri imprenditori, associazioni ed enti locali di fare sistema, di creare cioè valore aggiunto, opportunità di integrazione al reddito e di nuova occupazione nei territori rurali.

09 Gen, 2014

Necessario completare il rinnovamento dell’Arsial

“Concordo con quanto dichiarato dal Presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, sulla centralità e l’importanza di Arsial, un ente strumentale che negli scorsi anni ha più volte rappresentato esempio di cattiva gestione e che con l’attuale amministrazione invece sta trovando l’impegno e le risorse per una gestione virtuosa.
Le competenze e le capacità di Antonio Rosati sono ancora fondamentali per il risanamento dell’Agenzia regionale, prima di procedere ad un rinnovo della governance magari proprio nella direzione proposta da Coldiretti”. Lo dichiara in una nota Riccardo Valentini, capogruppo di Per il Lazio al Consiglio regionale.

“Tra le operazioni importanti che ha saputo mettere in campo Rosati – così Marta Bonafoni, consigliera di Per il Lazio, in una nota – tutte concentrate a restituire credibilità all’Ente, abbiamo troviamo di particolare interesse l’imminente pubblicazione dei bandi per l’utilizzo delle terre agricole abbandonate.
Il nostro Gruppo – prosegue Bonafoni – ha sottoscritto, infatti, una proposta di legge per favorire l’accesso alle terre di proprietà pubblica al fine di permettere un effettivo ricambio generazionale e la conservazione degli immobili a vocazione agricola, contrastando contemporaneamente il consumo di suoli che il disuso produce.
Arsial – conclude – rappresenta un Ente determinante per lo sviluppo dell’intera filiera agroalimentare della nostra Regione e per lo sviluppo nei nostri territori, serve quindi continuare sulla strada tracciata perché è garanzia di un nuovo modello di sviluppo nel settore agricolo”.