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Esprimo tutta la mia vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici che sciopereranno domani a Roma.

La loro mobilitazione va oltre le già fondamentali vertenze sulle partecipate di Roma Capitale, ma racconta di una città dove saltano e non vengono garantiti i servizi essenziali e dove il vero degrado è quello delle condizioni sociali delle persone e il loro abbandono da parte dell’amministrazione capitolina.

Il nostro assillo dovrebbe essere il contrasto alla povertà, alla marginalità e alla precarietà con cui convivono centinaia di migliaia di cittadini romani e la costruzione di una città sostenibile e inclusiva, economicamente e ambientalmente.

Il contrario dell’indifferenza e della conflittualità che sta dimostrando l’attuale governo di Roma nei confronti dei lavoratori che, nonostante le immani carenze strutturali, consentono la tenuta di quei servizi.

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