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Rubrica n.18 in diretta su #RadioPopolare
Fino a un certo punto ieri sera sembrava che non ce l’avrebbe fatta: invece Viktor #Orban è stato confermato per la terza volta premier dell’Ungheria ultra nazionalista, e perde sì voti ma in favore del partito di estrema destra Jobbik schizzato al 20% dei consensi.
Così fa paura pensare che un orizzonte possibile per formare il governo sia per #Mattarella il vertice europeo del 28 giugno, quando si parlerà anche di immigrazione e a rappresentare l’Italia ci sarà un esecutivo trainato dagli euroscettici.
Intanto la settimana delle consultazioni tutte “al maschile” (o quasi) si è chiusa con la foto della compagna di #Salvini – Elisa Isoardi – intenta a stirare una camicia bianca del leader della Lega. “Un paese con lo sguardo rivolto al passato”, si dice dell’Italia di oggi… ecco.
Devono pensarla così anche i pro-vita che in pochi giorni a Roma hanno tentato un doppio attacco a suon di manifesti contro la #194: domani assemblea alla Casa Internazionale delle Donne per capire come difendere al meglio quella legge a 40 anni dalla sua approvazione.
Ma ora ci dobbiamo fermare un attimo, per rispetto e per onorare “Franca” e “Nino”, partigiani entrambi, morti a tre ore di distanza nel reggiano dopo 70 anni di vita insieme. Si erano conosciuti durante la #Resistenza, lui l’altra sera non ha retto alla scomparsa di lei e si è spento per quell’ultima battaglia. I loro funerali oggi a Reggiolo.
Qui puoi riascoltare il podcast

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