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Dopo ‘Lucha y Siesta’, un’altra vittoria conseguita grazie alla forza delle donne. La Casa internazionale delle Donne esce dall’incubo e ottiene finalmente il contratto di comodato d’uso gratuito per i prossimi 12 anni per il complesso del Buon Pastore.

Un risultato storico, ottenuto con il decisivo intervento legislativo del Parlamento ma soprattutto grazie alla tenacia delle donne della Casa e della città, che non si sono mai arrese di fronte agli attacchi di chi voleva chiudere un luogo di riferimento politico, sociale e culturale della Capitale.

Sono state serrate le tappe della mobilitazione della Casa sotto piazza del Campidoglio, riempita dalle attiviste per ribadire alla sindaca che non potevano essere trattate come ‘inquiline morose’. Hanno avuto ragione. Persino Virginia Raggi ha dovuto ammettere che via della Lungara non poteva essere messo a bando e prendere atto che c’era qualcosa di molto più grande delle polemiche e delle rigidità, un’esperienza di cui andava riconosciuto il valore.

Da ‘Lucha y Siesta’, dalla Casa internazionale, dai luoghi delle donne ripartirà la Roma del futuro, una Roma femminista che sia finalmente capace di valorizzare e promuovere i diritti, la libertà e l’autonomia delle donne.

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