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L’approvazione da parte del Consiglio Regionale del Piano della Riserva dell’Acquafredda consegna definitivamente altri 250 ettari di territorio alla tutela e pone fine al tentativo di edificazione che da oltre 30 anni ne minacciava l’integrità. Il Consiglio ha approvato anche una serie di emendamenti sottoscritti dal collega Marco Cacciatore e da me, che fanno chiarezza su quali attività agricole, possono essere condotte all’interno della Riserva. Escluse le attività della multimprenditorialità, che in un ambito così ecologicamente fragile dove l’agricoltura esercita una funzione di tutela attiva, non hanno alcuna ragion d’essere. Con questo provvedimento prosegue l’azione di promozione e valorizzazione del sistema delle aree naturali protette del Lazio, un capitale naturale e ricco di biodiversità la cui tutela rappresenta un punto di forza nella lotta ai cambiamenti climatici dalla quale non possiamo sottrarci.

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