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28 Ott, 2013

Diritti gay: la politica si deve muovere

Di fronte all’ennesimo e insopportabile gesto disperato da parte di un ragazzo gay la politica deve mettersi ‘a correre’ per dotare il nostro Paese di leggi adeguate, in grado di riconoscere i diritti di tutti.

E’necessario promuovere delle iniziative concrete nelle scuole per favorire una rivoluzione vera culturale e per sostenere chiunque si senta emarginato dalla società. La nostra sarà una battaglia senza resa contro ogni tipo di discriminazione affinché nessuno si senta mai più stretto nella propria solitudine.

Per questo, aderisco alla mobilitazione indetta da Gay center per mercoledì sera e auspico la massima partecipazione all’iniziativa

27 Ott, 2013

6 milioni a caccia di un posto

È di circa 6 milioni la platea potenzialmente impiegabile nel mercato del lavoro. E costituita dai 3,092 milioni di disoccupati, ai quali si aggiungono i 2,998 milioni che fanno parte della cosiddetta “area grigia”, costituita da scoraggiati o da quanti vorrebbero avere un’occupazione ma sono in attesa di una risposta o non la cercano per motivi di famiglia (o altri motivi).
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25 Ott, 2013

Jailhouse rock

Jailhouse rock è una trasmissione radiofonica in onda su Radio Popolare e su Radio Articolo 1. In Jailhouse rock storie di musica e di carcere si attraversano le une con le altre. Alla trasmissione collaborano detenuti del carcere romano di Rebibbia Nuovo Complesso e del carcere milanese di Bollate. Dando vita alla prima esperienza del genere, ogni settimana realizzano un Giornale radio dal carcere (Grc) in onda all’interno di Jailhouse rock, nonché delle cover degli artisti ascoltati nella puntata.

Ospiti fissi, il provveditore all’amministrazione penitanziaria toscana Carmelo Cantone, l’avvocato Mirko Mazzali e l’esperta di comicità e sentimenti reclusi Lucia Pistella. Ogni venerdì dalle 17.00 alle 18.00 in diretta su Radio Articolo 1. Potete ascoltare Jailhouse rock su Radio Popolare, sulle frequenze della Lombardia e di altre radio di Popolare Network, la domenica dalle 16.30 alle 17.30. In onda anche su Controradio il martedì alle 23.30, su Radio Città del Capo il sabato alle 14.00, su Radio Popolare Salento la domenica alle 16.30 e su Radio Città Aperta il venerdì alle 14.00.

Suoni, suonatori e suonati dal mondo delle prigioni.

“Un orologio digitale Timex rotto, un profilattico non usato, uno usato, un paio di scarpe nere”. È l’inizio dell’elenco dei beni che la guardia riconsegna a John Belushi prima di metterlo in libertà all’inizio del film The Blues Brothers. Alla fine l’intera band sarà di nuovo dentro a cantare Jailhouse rock, dopo aver trionfato nella propria missione per conto di Dio. Da Johnny Cash a James Brown, da Leadbelly ai Sex Pistols, da Vìctor Jara ai fratelli Righeira: suoni e suonatori, racconti di storie che in un modo o in un altro attraversano le prigioni. Il carcere di ieri e il carcere di oggi, dove capita ancora che qualcuno venga suonato.

Patrizio Gonnella e Susanna Marietti, uniti da un lungo impegno nell’Associazione Antigone, da un matrimonio e tre figli, riempiono di suoni il carcere che da un quindicennio visitano, osservano, criticano.

25 Ott, 2013

Omofobia, questa sera sit-in a Roma

Questa sera, alle 21 alla Gay Street, un sit-in “per chiedere al governo di varare urgentemente un decreto legge contro l’omofobia” ha detto Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. Anche Aurelio Mancuso, presidente di Equality invita alla partecipazione: “Portate un fiore giallo – afferma – come testimonianza che l’impegno può sconfiggere le solitudini e le discriminazioni”.

“Come ho annunciato – ha detto Mancuso – serve un’azione urgente da parte del governo per estendere pienamente la legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia. Una legge che superi quella approvata alla camera che contiene emendamenti frutto di compromesso che esentano le organizzazioni e i partiti dalla sua applicazione. Il governo deve dare una risposta e mettere in atto un piano serio e concreto di contrasto alle discriminazioni. È già stato perso troppo tempo e ci sono troppe vittime”.

24 Ott, 2013

Abortisce all’ospedale ma 10 giorni dopo espelle il feto

Aveva deciso di interrompere la gravidanza dopo aver saputo che la bimba che portava in grembo era affetta da sindrome di Down. Così una donna di 38 anni si è sottoposta a un intervento chirurgico all’ospedale San Camillo per abortire. Era il 16 agosto. A dieci giorni dall’operazione però trascorsi tra stati febbrili e forti dolori addominali – la donna ha avuto un’emorragia mentre faceva la doccia e si è trovata tra i piedi il feto di sei centimetri “nella sua integrità”.
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23 Ott, 2013

Mutilazioni femminili, le vittime sono 125 milioni

La condanna della comunità internazionale è stata un passo importante, offrendo anche uno strumento in più alle attiviste che nei vari Paesi sono impegnate nel lavoro sul campo. “Ma una risoluzione dell’Onu di per sé è un’arma spuntata se non trova effettiva applicazione da parte degli Stati. E i recenti rapporti ci dicono che, nonostante gli sforzi compiuti per eliminarle, le mutilazioni continuano”.
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21 Ott, 2013

Paese Sera si ferma, giornalisti senza contratto

Il giornale, in situazione precaria già da luglio, ora costringe i redattori a smettere di lavorare. L’azienda ha violato i patti con il sindacato secondo i quali avrebbe dovuto versare gli stipendi arretrati il 15 ottobre e fare i nuovi contratti a partire dal 1 ottobre. I lavoratori chiedono alla società editrice di riprendere la trattativa

Condannato al silenzio. Questo accade a un giornale nato più di due anni fa con l’ambizione di trasformarsi nella ‘Voce di Roma’ e che, invece, strozza la voce dei suoi giornalisti. E’ la storia del Nuovo Paese Sera, quotidiano on line e mensile cartaceo in bilico dallo scorso luglio. Da quando scadono i contratti dei redattori, che da mesi non percepiscono lo stipendio, e che il 15 ottobre avrebbero dovuto ricevere l’ultima tranche dei salari arretrati secondo un accordo sindacale, firmato dalla società editrice e dalla redazione, che prevedeva inoltre un contratto per tutti i giornalisti a partire dal primo di ottobre. Niente di tutto questo però è accaduto. La società che edita il giornale ribadisce che in cassa non c’è liquidità. Tutto è destinato a fermarsi.

Non solo. L’atteggiamento di chiusura della S.r.l. si riscontra in un cambio delle carte in tavola: la terza e ultima parte delle mensilità non corrisposte era dovuta a prescindere. Tutto messo nero su bianco con l’accordo firmato lo scorso agosto, alla presenza dell’Associazione stampa romana. Non la pensa così però l’amministrazione societaria che vincola i pagamenti degli arretrati alla chiusura dell’accordo con dei nuovi soci. Un ruolo giocato dalla società Parsitalia media che ancora non ha sciolto la riserva sul suo ingresso nella Nuovo Paese Sera S.r.l..

Un braccio di ferro che mette i redattori all’angolo. Zero soldi per gli stipendi e abbonamento alle agenzie di stampa saltato per mancato rinnovo. Senza dimenticare che per alcuni giorni la redazione è stata anche a corto della luce elettrica. Un atteggiamento che porterà alla chiusura di una redazione, mettendo i lavoratori per strada, e spegnerà una voce. Condannando al silenzio Paese Sera.

I giornalisti sollecitano la società editrice di Paese Sera a riprendere al più presto la trattativa e auspicano che per il giornale ci sia un futuro concreto.