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10 Nov, 2015

Generazione Neet: niente studio né lavoro. In Europa siamo primi e non è un bel record

L’Università Cattolica di Milano fa la fotografia di un fenomeno che conta in Italia 2,4 milioni di giovani che non studiano e sono senza un impiego. Il demografo Alessandro Rosina: “Un livello allarmante, mai raggiunto nella storia”. Il 66% dei “giovani adulti” vive a casa con i genitori: il 20% in più su media Ue.

Non sono sui libri e non hanno nemmeno un impiego. Quasi due milioni e mezzo di giovani vite sospese che non riescono a trovare un ruolo nel mercato del lavoro, nella società. E in questo momento fanno fatica anche solo a immaginarlo. L’Italia è la più grande fabbrica di Neet in Europa. Ragazzi fra i quindici e i ventinove anni fuori da qualsiasi circuito scolastico e lavorativo che di fatto vivono ancora sulle spalle di papà e mamma. Molti non hanno mai finito le superiori. Ma dentro quest’universo inerte finiscono sempre più laureati che non sono in grado di uscire di casa nemmeno dopo anni dalla discussione della tesi.
Tiziana De Giorgio, La Repubblica

09 Nov, 2015

Gallino, nel suo pensiero la Resistenza della sinistra

Quando ho sentito a Bruxelles la notizia della morte di Luciano Gallino mi è tornata in mente un`immagine della più bella autobiografia mai scritta, Dei miei sospiri estremi di Luis Bunuel. Verso la fine del libro e della vita, ormai ottuagenario, il grande maestro surrealista, “ateo per grazia di Dio”, racconta un sogno, quello di uscire qualche volta dal cimitero per andare soltanto fino all’edicola, comprare l’ultima edizione e vedere a che punto sia giunta la follia del mondo. Fino agli ultimi mesi, ormai provato dalla malattia, dalle operazioni e dai ricoveri, Luciano Gallino è rimasto un uomo profondamente appassionato al futuro del nostro Paese, dell’Europa, del mondo.
Curzio Maltese, Il Fatto Quotidiano

05 Nov, 2015

Le arance indigeste alle ‘ndrine

Le “arance no ‘ndrangheta” danno fastidio eccome. Te ne accorgi camminando tra le macerie di un capannone adibito a ricovero delle attrezzature agricole. I soliti noti, nottetempo, e mentre dal cielo cadeva tanta acqua come in un anno, hanno appiccato il fuoco e l’hanno distrutto.
L’agriturismo biologico “‘a lanterna” di Monasterace, nell’interstizio tra le province di Catanzaro e Reggio, è un modello di agricoltura etica e solidale.

Claudio Dionesalvi-Silvio Messinetti, Il Manifesto

04 Nov, 2015

Se la politica non ricomincia dalle sofferenze degli ultimi

Da quando è iniziato il caso Marino ricevo telefonate e messaggi, da compagni e amici, il cui contenuto è pressappoco questo: “Facciamo qualcosa, non possiamo assistere alla morte della democrazia”. Ma questo sentimento autentico di malcontento, o di disagio, o di frustrazione, non arriva oltre una sana quanto legittima indignazione “trasformando la spontaneità in organizzazione, la folla in massa cosciente, il dissenso in proposta politica alternativa”, come ha ben scritto Angelo D’orsi (il manifesto, 1 novembre).
Enzo Scandurra, Il Manifesto

03 Nov, 2015

Il crollo degli aborti. Per la prima volta sotto i 100.000

Una soglia simbolica abbattuta: in Italia si fanno meno di 100mila aborti l’anno. La continua discesa del numero delle interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg), iniziata all’inizio degli anni Ottanta poco dopo l’approvazione della legge 194 del 1978, non accenna a fermarsi ed è collegata anche al calo delle nascite, che procede più o meno allo stesso ritmo.
Michele Bocci, La Repubblica

02 Nov, 2015

Tavecchio omofobo e antisemita. Bufera sullo sport

Prima i calciatori di colore, poi le donne. Adesso gli ebrei egli omosessuali. Ci fosse da scherzare, e non c’è, si potrebbe -dire che Carlo Tavecchio abbia sostanzialmente esaurito il sebatoio delle argomentazioni razziste da bar. Siccome però il governo della più grande federazione sportiva italiana è argomenta serissimo, allora l’ennesima bufera che si abbatte sulla testa del presidente della Federcacalcio non può essere liquidata come si trattasse di una semplice gaffe.
Massimo Solari , l’Unità

30 Ott, 2015

La radio attira i giovani perché è “web e social”

In auto o con lo smartphone, in diretta streaming, dal sito web o in podcast. Volendo anche accendendo la Tv.
Resiliente, capace di entrare in sintonia con le nuove tecnologie, le più diverse fasce di età e i tempi della routine quotidiana, la radio resta – dopo la televisione – il mezzo di comunicazione utilizzato più dagli italiani (84% della popolazione sopra i 14 anni).
Il Sole 24 Ore