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20 Feb, 2014

Bonafoni-Avenali: “Legge 128 passaggio importante, entro un anno il piano definitivo”

“L’approvazione della legge 128 – dichiara in una nota Marta Bonafoni – è un passaggio molto importante. Un lavoro di commissione proficuo che ha avuto un epilogo positivo dopo un percorso molto faticoso, circondato da un clima di pregiudizi e sospetti. La Regione ora ha un anno di tempo per approvare il definitivo piano territoriale paesistico, il testo prevede, inoltre, di delegare agli Enti di prossimità la gestione del territorio.

Questa legge, vorrei ricordare, poteva essere stata approvata già 5 giorni fa, senza tutte le inutili discussioni e il clamore che hanno caratterizzato la vicenda”.

“Oggi abbiamo prorogato uno strumento importante – afferma Cristiana Avenali – di pianificazione e tutela ambientale e paesistica, adesso dobbiamo approvare definitivamente il Ptpr e l’accordo fortemente voluto dalla Giunta regionale con il Mibac è un grande strumento che va in questa direzione”.

18 Feb, 2014

Ernesto Nassi saprà rivitalizzare i valori legati alla Resistenza

Voglio esprimere i miei complimenti più sentiti per il nuovo incarico a Ernesto Nassi, con il quale ho vissuto e continuo a condividere molte esperienze per la difesa, la conservazione e la rivitalizzazione di valori fondamentali per il nostro Paese, come quelli legati all’antifascismo, alla Resistenza, alla Costituzione.

Come presidente dell’Anpi sono convinta che Ernesto, con la sua passione e la sua energia, saprà coinvolgere le nuove generazioni in battaglie a sostegno della salvaguardia dei diritti di tutti, dell’integrazione sociale e culturale e della democrazia.

I più giovani, soprattutto, hanno bisogno di conoscere e rispettare gli eventi che hanno scritto la storia del passato, eventi che devono restare i pilastri fondanti della nostra convivenza civile.

Ernesto saprà rilanciare quei valori che sono allo stesso tempo radici e ali del nostro presente e futuro, architravi di una memoria che deve poter camminare con passi nuovi nelle istituzioni e dentro la società.

17 Feb, 2014

La legge contro la violenza sulle donne ad un passo dal voto finale

Con l’approvazione definitiva della proposta di Legge 33 oggi passata in V Commissione, si chiude un primo importante e delicato ciclo di lavoro del Consiglio regionale contro la violenza sulle donne.

Un impegno della Giunta Zingaretti, che ha visto la Commissione Cultura  lavorare in modo serrato per elaborare un testo complesso e condiviso che tenesse dentro tutte le richieste e i suggerimenti delle realtà ed istanze già presenti sul territorio.  Il testo licenziato – per il quale garantirò il massimo impegno affinché arrivi in tempi serrati in Consiglio regionale – mira infatti a potenziare la rete dei servizi territoriale.

Dai centri antiviolenza, alle case rifugio a sostegno delle vittime di violenza, introducendo anche nuove forme di intervento come le case di semiautonomia e i percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. Questa legge mi rende orgogliosa perché è una legge innovativa e moderna, che si pone l’obiettivo di contrastare della violenza sulle donne attraverso una serie d’interventi di natura diversa da quelli culturale ed educativi.

Le scuole della nostra Regione saranno perciò parte attiva e snodi insostituibili per le campagne di educazione di genere e di contrasto della violenza degli uomini contro le donne. La legge 33 sarà finanziata con un milione di euro per tre anni: un finanziamento che è quattro volte quello di 250.000 euro previsto dal passato bilancio.

E queste risorse non si esauriranno ma andranno a costituire un fondo ad hoc che si aggiungerà ad altri stanziamenti già esistenti in materia.

14 Feb, 2014

Cie Ponte Galeria: il rimpatrio dei cittadini che si cucirono la bocca conferma la crudeltà di queste “carceri abusive”

Il peggior segnale che poteva arrivare dal Cie a poche ore dalla manifestazione di domani. Davvero un pessimo preludio, mentre movimenti e associazioni si stanno organizzando dietro lo slogan del corteo “Mai più Cie, chiudiamo Ponte Galeria” fatto mio anche nella mozione presentata in Consiglio regionale.

La notizia del rimpatrio nel loro paese per i 15 cittadini nordafricani, che a dicembre si cucirono le bocche in segno di protesta contro le condizioni in cui erano costretti a vivere, segna un’evoluzione tutta in negativo della questione Cie, sulla quale esprimo tutto il mio disaccordo e biasimo.

I protagonisti di quella dolorosa ed estrema protesta messa in atto per attirare l’attenzione del mondo al di la’ delle “porte ingiustamente serrate” del Centro, non solo non sono stati ascoltati, non solo non hanno ricevuto risposte concrete, ma vengono oggi rimpatriati senza nessuna considerazione del viaggio di dolore, sacrifici e pericoli che hanno dovuto affrontare per arrivare in Europa.

Neppure il gran clamore suscitato dal loro appello al Papa, neppure la considerazione in cui il Presidente della Repubblica Napolitano ha tenuto la loro lettera, sono riusciti a bloccare un tritacarne burocratico-legalitario, che incurante delle drammatiche storie personali di questi uomini e donne ingiustamente reclusi nei Cie, continua a trattarli alla stregua di pacchi postali da rispedire al mittente.

13 Feb, 2014

L’emergenza abitativa non si affronta con gli arresti

I fermi di oggi ai danni di 17 attivisti del Movimento per la casa, rappresentano una risposta squilibrata rispetto all’emergenza casa che va affrontata sotto il profilo sociale e dei diritti e non con mera logica di ordine pubblico.

Non può sfuggire a nessuno, tantomeno alla politica, l’immanenza della questione casa, un vulnus della democrazia che ha privato migliaia di persone del diritto ad abitare scatenando situazioni di disagio e ingiustizia sociale. L’emergenza casa rappresenta in questo momento la faccia più feroce della crisi economica che sta attraverso il nostro Paese e tutta l’Europa. E che vede migliaia di uomini e donne, scendere in piazza a protestare per difendere anche il diritto alla casa.

A queste problematiche non si può rispondere con un approccio repressivo: i movimenti per la casa hanno infatti dimostrato di voler dialogare con le istituzioni per costruire politiche di percorso comune, finalizzate ad affrontare l’emergenza. In questa direzione va il lavoro avviato della Giunta Zingaretti che con l’Assessore Refrigeri ha avviato il piano sull’emergenza abitativa.

Un piano fortemente innovativo e partecipato che ha saputo mettere a confronto tutte le realtà istituzionali e sociali coinvolte da questa emergenza per tracciare un percorso basato sulla condivisione per rispondere a tanti e tante ancora senza un tetto anche nella nostra Regione.

12 Feb, 2014

Bonafoni-Quadrana: “Ora sanare i danni provocati da una legge ingiusta”

Giustizia é fatta. Dopo otto anni la Corte Costituzionale ha cancellato una delle leggi più ingiuste ed inique del nostro ordinamento, ristabilendo un giusto principio di libertà. La Fini-Giovanardi ha rappresentato il medioevo del nostro sistema giuridico, condannando uomini e donne a vittime del sistema carcerario.

I brindisi per questa sentenza debbono essere pero’ archiviati velocemente, perché la cosa più urgente, anche in considerazione degli effetti che avrà il pronunciamento della Corte, è ora lavorare per elaborare una nuovo orientamento legislativo che sappia superare in pieno lo spirito oscurantista della Fini-Giovanardi e mettere in campo azioni di depenalizzazione e legalizzazione. Al contempo la politica deve essere ora in grado d’operare in fattive azioni di contrasto al narcotraffico e di riforma piú generale del sistema che coinvolge l’intera comunità carceraria.

10 Feb, 2014

Violenzadonne, basita ma mai in silenzio

E’ un fenomeno continuo, uno stillicidio quotidiano che racconta quanto grande e radicato sia nella nostra Regione il
mondo dei violenti. Di quegli uomini che da mariti, fidanzati o pseudo amici si trasformano in aggressori violenti.

Un’escalation costante di casi di donne colpite dalla violenza di genere che quotidianamente ci cade addosso, anche attraverso il sistema dell’informazione che concede più spazio a queste notizie.

Una cascata di episodi di violenza che non ci indurrà mai al
silenzio, ne ci  farà mai stare zitte. Il percorso da fare è lungo e complesso e  richiede la volontà di tutti – a cominciare dalle istituzioni – di operare un intervento sinergico per mettere in campo iniziative di tipo legislativo, culturale ed educativo per combattere la violenza di genere.

Iniziative che richiedono il coinvolgimento di tutti i soggetti e le associazioni che già lavorano su questa tematica e che vanno programmate e finanziate. Sono perciò soddisfatta del veloce iter che ha avuto la proposta di legge n.33 ‘contro la violenza di genere’ su cui la Commissione Cultura ha lavorato in modo serrato, e che è passata oggi al vaglio della Commissione Bilancio.

Una proposta che vede lo stanziamento di un milione di euro per azioni di lotta e contrasto alla
violenza degli uomini sulle donne, una cifra quattro volte superiore agli ‘irrisori’ 250.000 euro stanziati dalla Giunta Polverini.

10 Feb, 2014

Terre ai giovani: inizia oggi la stagione della semina di idee, lavoro e capacità per i nuovi agricoltori

Una data importante, da segnare sul calendario come si fa in agricoltura per l’inizio delle nuove stagioni. Ed oggi inizia davvero una nuova stagione per i tanti giovani agricoltori – uomini e donne – che hanno scelto la terra come loro futuro lavorativo e di vita e che grazie all’impegno della giunta Zingaretti, dell’Arsial e del Consiglio Regionale avranno a disposizione uno strumento concreto per realizzarlo.

Il bando per l’assegnazione delle terre ai giovani presentato oggi segna l’inizio di una sperimentazione fondamentale per il nostro territorio, per la sua economia, per la sua idea di sviluppo, per un rilancio dell’occupazione giovanile di cui sentiamo ormai una vera urgenza.

320 ettari di terre pubbliche messe a disposizione dei giovani agricoltori del Lazio, insieme a un sicuro accesso al credito, insieme a un vero servizio di tutoraggio rappresentano di fatto una nuova riforma agraria, stavolta regionale, una scelta politica come non se ne vedevano in Italia da 45 anni. Questo significa per noi mettere a valore un territorio, senza svenderlo agli interessi del mattone, attraverso un percorso che – come questo del bando sulle terre – ha visto il coinvolgimento delle associazioni di categoria, dei comitati, dei movimenti che si battono per una agricoltura nuova e rigenerata.

Ora la sfida passa in Consiglio: la nuova legge che prevede l’assegnazione delle terre a gruppi di giovani e realtà già radicate sul territorio, rappresenta un passaggio importantissimo per la difesa del suolo dall’abbandono e dall’incuria, il rilanciare della produttività e la competitività delle imprese agricole del Lazio. Uno snodo centrale delle politiche sociali, culturali e agricole della nostra Regione sulle quali ci siamo impegnati da subito e che ci permette oggi di dare una risposta anche alla crisi economica.

E’ questa anche la strada maestra per uscire dallo stallo e restituire nuova linfa ad idee a progetti ed entusiasmo di tanti agricoltori che intendono investire ancora in un mestiere antico e affascinante in grado di produrre crescita anche in termini di Pil.

07 Feb, 2014

Laziodisu: nuova stagione per il diritto allo studio e il futuro della Regione

Un altro importante e concreto passaggio per il mantenimento degli impegni presi a difesa del diritto allo studio e per il consolidamento e l’ampliamento del sistema della conoscenza.

La riforma illustrata oggi dal Presidente Zingaretti e dall’assessore Smeriglio sul futuro di Laziodisu e la sua trasformazione in Agenzia della conoscenza, va nella direzione di una scelta coraggiosa e concreta a sostegno del diritto allo studio nella nostra Regione.

Un percorso ancora da completare ma che ha dato già alcuni importantissimi risultati come la cancellazione dei vergognosi debiti sulle borse di studio, assegnate agli studenti aventi diritto e non saldati dalle passate giunte dal 2008 ad oggi.

Un diritto elementare acquisito, non un favore, che gli studenti della nostra Regione non hanno potuto utilizzare e che ha mortificato insieme a loro le possibilità di crescita e di sviluppo del nostro territorio.

Il radicale e proficuo cambiamento era già indicato dal commissariamento di Laziodisu, deciso dalla Giunta Zingaretti lo scorso giugno, dove sono state eliminate trentacinque inutili poltrone per incarichi spesso sovrapposti, chiuse cinque sedi di rappresentanza infruttuose, ma investiti in direzione opposta ben settanta milioni di euro per il diritto allo studio.

Sono questi esempi di scelte politiche importanti che indicano come priorità l’istruzione perché base portante delle politiche di crescita del Paese intero e della nostra regione.

Scelte ancor più significative perché fatte in un momento storico in cui il diritto alla conoscenza è stato messo all’angolo.

Lunedì la riforma di Laziodisu approderà in V commissione alla Pisana: toccherà al Consiglio regionale mettere in campo il proprio contributo in questa fase di passaggio fondamentale. Sul diritto allo studio da oggi si esce dall’emergenza e si approda alla programmazione.

07 Feb, 2014

Avenali-Bonafoni: acqua, la legge regionale rispetti i principi referendari

Il consiglio comunale aperto che si è tenuto stamattina a Ciampino, al quale abbiamo partecipato insieme ai colleghi consiglieri regionali Simone Lupi ed Eugenio Patanè,  è stata una iniziativa molto importante per dare voce e forza ai principi che i Comitati per l’acqua pubblica promuovono, sostenuti da amministratori locali.

Il principio fondamentale che abbiamo voluto ribadire come Consigliere del gruppo Per il Lazio è che sull’acqua non si può lucrare; si tratta di un bene di interesse generale, come sancito dalla normativa europea, e molti esempi virtuosi di città europee come Parigi e Berlino, dimostrano come non sia necessaria una gestione privata per garantire l’economicità, l’efficacia e l’efficienza della gestione del sistema idrico.

Il Consiglio Regionale ha già implementato diverse azioni per velocizzare e valorizzare il percorso di approvazione della proposta di legge n. 31 “Iniziativa referendaria propositiva concernente: Tutela, governo e gestione pubblica delle acque” supportata da 40 Comuni che rappresentano 40mila cittadini della nostra Regione, un testo ricco di importanti principi che
deve rappresentare la base della nuova legge regionale sul sistema idrico integrat.

È stata fatta un’audizione con i promotori in Commissione Ambiente, è stato realizzato un seminario il 12 novembre scorso, alla presenza di esperti nazionali ed internazionali, per avviare  proprio il percorso della nuova legge sull’acqua nel Lazio.
Infine, durante il Consiglio regionale che ha discusso il bilancio, è stato approvato un Ordine del Giorno di cui siamo firmatarie, sottoscritto da altri 20 consiglieri regionali, che impegna la Giunta ad una moratoria contro l’obbligo di cessione da parte dei Comuni dei propri servizi idrici ai gestori degli ATO fino all’approvazione della nuova legge regionale, ed all’istituzione di un “Fondo regionale per la ripubblicizzazione”, con lo scopo di favorire la gestione del servizio idrico integrato tramite soggetti di diritto pubblico, dando così seguito ad uno dei principi sanciti nella proposta di legge.

La delibera di giunta n. 40, contenente le Linee guida per la nuova legge regionale, ha certamente dei punti da correggere, ma va anche apprezzata la volontà dell’Assessore Fabio Refrigeri di rivederla e condividerla per migliorarla insieme a cittadini, comitati ed enti locali.

I cittadini devono continuare a giocare un ruolo chiave nel processo di approvazione della legge: non solo tramite le audizioni e gli incontri, ma condividendo e progettando, rivedendo e migliorando la proposta finale di legge che deve partire dal testo base presentato dai comitati e amministrazioni locali, ed in seguito all’approvazione della legge, assumendo un ruolo di controllo e garanzia insieme ai Comuni stessi.

Certamente, la nuova legge regionale sul servizio idrico dovrà contenere degli elementi imprescindibili, come la determinazione delle tariffe che non dovrà essere l’unica via per trovare i soldi per gli investimenti, da realizzare invece con fondi europei e nazionali, per evitare che i cittadini paghino le conseguenze della “mala gestione” di questi anni – ma anche la possibilità di scelta su come gestire il servizio idrico per i Comuni, e quindi sicuramente la revisione dell’ATO unico previsto nelle linee guida.

Tuttavia è necessario anche che la Regione non diventi un ente gestore, ma riacquisisca il suo ruolo di programmazione, pianificazione e indirizzo anche in questa materia. Un altro tema fondamentale sarà rispettare le tempistiche, e quindi tornereremo con forza a chiedere che la Commissione Ambiente si riunisca al più presto per iniziare i lavori ed arrivare ad
approvare la nuova Legge entro il 25 marzo prossimo.

La Regione Lazio ha un’opportunità unica per distinguersi come prima regione italiana che legifera su questo tema per una gestione pubblica nel rispetto dei principi del referendum del 2011: non dobbiamo perdere questa occasione, possiamo intraprendere un percorso di innovazione e modernità, nel rispetto del principio fondamentale che l’acqua è un bene comune, un servizio di interesse generale su cui non si può speculare economicamente, applicando concretamente la partecipazione che deve essere l’elemento distintivo di questo governo regionale.