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Oggi in Commissione Formazione, politiche giovanili e istruzione abbiamo avuto il primo ciclo di audizioni sulla proposta di legge avanzata dalla Lega per l’istituzione dell’osservatorio regionale sulle tossicodipendenze tra i giovani. Un testo che già nel titolo presenta termini desueti: le dipendenze sono ormai molteplici e non possono essere affrontate con lo strumento dello stigma o della repressione.

Le parole d’ordine devono essere altre: cura, accoglienza, presa in carico, riduzione del danno, attivazione della rete che costituisce il vero patrimonio che la Regione Lazio ha saputo costruire in questi anni.

L’esperienza della pandemia ci racconta proprio questo: l’isolamento, gli atti di autolesionismo, le fragilità manifestate dai ragazzi e dalle ragazze impongono in primo luogo ascolto dei bisogni in tutti i luoghi di socialità, che non vanno demonizzati ma al contrario incontrati.

Mi auguro una modifica radicale dell’impianto di questa proposta, che passi attraverso un impegno serio a non disperdere le risorse del PNRR ma anzi ad utilizzarle, avendo come stella polare la valorizzazione e la stabilizzazione dei progetti avviati in questi anni e il rafforzamento dei servizi pubblici, con l’assunzione del personale che lavora nella rete regionale dei Ser.D.

Tagged : marta bonafoni osservatorio tossicodipendenze lazio Regione Lazio

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