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L’apertura di due Centri antiviolenza avvenuta oggi a Nettuno e ad Aprilia è un passo importante per la nostra Regione. I due centri, come quello inaugurato la scorsa estate a Fiumicino, sono tra i frutti più belli della legge regionale contro la violenza di genere del 2014, e sono finanziati con i soldi del DPO gestiti dalla Regione. Una somma che intendiamo predisporre anche nei prossimi bilanci, per dare continuità al servizio.

La violenza maschile sulle donne si deve combattere con i fatti, promuovendo spazi di accoglienza, di ascolto, di aiuto.

Ciò che sta accadendo a livello nazionale ci preoccupa molto: le normative proposte dal Governo, dal ddl Pillon alle misure riportate nella manovra finanziaria, ci allarmano perché vanno nella direzione di rendere le donne sempre più ricattabili, a casa e nel lavoro.

Non vorremmo che i margini di libertà per le donne di separarsi anche da condizioni di violenza domestica diventassero sempre più ridotti. Già i dati ci dicono come l’86% delle violenze avvenga proprio in casa.

I Centri antiviolenza sono presidi fondamentali, sia per l’autodeterminazione delle donne ma soprattutto sotto il profilo della prevenzione e della diffusione di una cultura del rispetto delle differenza.

Buon lavoro alle associazioni che gestiranno i due centri, per quanto ci riguarda troveranno sempre la Regione Lazio dalla loro parte.

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