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Ci si chiede ormai quasi ogni mattino cosa resterà del giornalismo dopo che lo tsunami Internet avrà spazzato via tutte le rendite acquisite dei media tradizionali. Poi una sera sul piccolo palco riccionese di un grande premio Ilaria Alpi, appaiono seduti uno accanto all’altra due esemplari di una specie data forse troppo frettolosamente per spacciata, il reporter camerunense Jean-Claude Mbede Fouda e l’aversana Marilena Natale, giovani, coraggiosi, connessi alla Rete ma soprattutto alla vita, testimoni di storie che non tollerano narratori.
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