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9 Settembre 2021 di Adelaide Pierucci

La fine dell’attività ormai è scongiurata. L’ex stazione Cecafumo di via Lucio Sestio 10, a Cinecittà, è stata acquistata dalla Regione Lazio. Il centro antiviolenza Lucha y Siesta nato dall’occupazione della struttura, per ora è salvo. Entrato nel concordato preventivo di Atac, l’edificio era finito all’asta tre anni fa. Ma è stata la Pisana, dopo una serie di atti votati, a margine di una lunga campagna di mobilitazione, a riuscire ad aggiudicarsi la palazzina. “Abbiamo salvato Lucha y Siesta – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – una grande esperienza di protagonismo delle donne e lotta alla violenza di genere. Un patrimonio di tutta Roma e della nostra comunità. Lo abbiamo fatto perché è ipocrita riempirsi la bocca della parola diritti e solidarietà e poi assistere senza fare nulla alla chiusura dei servizi”.

MOMENTO STORICO

“Un momento storico per tutti – ha spiegato anche la consigliera regionale Marta Bonafoni capogruppo della lista civica Zingaretti – La Casa delle donne Lucha y Siesta è salva: alla terza asta la Regione si aggiudica l’immobile di via Lucio Sestio 10 a Roma e permette così a un’esperienza unica in Europa, nata dall’impegno sul territorio di nutrito gruppo di attiviste femministe e transfemministe, di vivere e continuare a dare ricchezza e luce alla città. Il percorso non è stato semplice – ha aggiunto Bonafoni – per gli accessi dell’ufficiale giudiziario, le frequenti minacce di sgombero, il distacco delle utenze in un immobile che, comunque, non ha cessato di offrire i propri servizi alle donne vittime di violenza”. Anche sul piano politico, l’iter è stato complicato, ha ricordato la consigliera. “Ma è stato decisivo il ruolo giocato dalla Regione”. Dapprima si è puntato sull’approvazione di una mozione, nel marzo del 2019, che “impegnava la Regione”, ha aggiunto, “ad aprire un tavolo col Comune di Roma per evitare la chiusura e la vendita dell’immobile; poi, pochi mesi dopo con i 2,4 milioni di euro stanziati per salvare ‘Lucha’ grazie a un emendamento a mia prima firma, siglato da dieci tra consigliere e consiglieri di maggioranza”. Stanziamento che risale al dicembre del 2019. […]

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