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16 Mar, 2017

Regeni, bugie dagli agenti al Cairo. La pista porta alla sicurezza nazionale

Giovanni Bianconi, Corriere della Sera

L’indagine egiziana sul sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni ha accertato l’omertà e le bugie di alcuni appartenenti agli apparati di sicurezza de Il Cairo e ora la procura di Roma chiede di poter interrogare i poliziotti e gli alti ufficiali individuati dalla Procura generale del Cairo.
Alla ricerca di un verosimile “secondo livello” di responsabilità nella morte del giovane ricercatore friulano, di cui ci sono tracce negli atti esaminati dagli investigatori.

15 Mar, 2017

Violenza sulle donne, i fumetti del Galilei tra i top del Lazio

Il Messaggero

Alla fine non le resta che il nome dell’ex (Leo) tatuato sul polso e una serie di ferite, alcune delle quali probabilmente difficili da rimarginare. E’ toccante e molto ben concepito il fumetto realizzato in stile manga dalle gemelle cinesi Si e Min Shan e da Mirko Vargiu della V G della sede di Santa Marinella del liceo scientifico “Galilei”.

Talmente toccante e ben fatto che, assieme a un altro fumetto realizzato da Natalia Franceschetti della V B del linguistico di Civitavecchia, finirà in un volume edito dalla Regione Lazio che raccoglie le dieci migliori tavole di un concorso lanciato l’8 marzo scorso e che ha visto la partecipazione di oltre cento ragazzi, sia singoli che gruppi, in qualità di disegnatori e sceneggiatori.

14 Mar, 2017

Tra i camalli di Civitavecchia: “Noi, i palestinesi della sinistra”

Giovanna Vitale, La Repubblica

E’ dura la vita dei camalli, su questo lembo di costa tirrenica al confine con la Toscana. Ore e ore trascorse a 30 metri sotto il livello del mare, rinchiusi nelle stive cariche di carbone diretto alla centrale termoelettrica dell’Enel, a respirare cromo ed esalazioni tossiche pur di portare a casa la paga necessaria a mantenere la famiglia, comprare una macchina, far studiare i figli.

13 Mar, 2017

Un gesto di orrore quotidiano

Alessandro Dal Lago, Il Manifesto

Non sappiamo se il senzatetto di Palermo sia stato bruciato per una ritorsione dopo un alterco o per una vendetta privata o puro e semplice odio verso i marginali. Ma sta di fatto che episodi simili non sono infrequenti. Basta fare una rapida ricerca in rete e balzano agli occhi i delitti contro gli ultimi, senzatetto, immigrati o entrambi, fatti che suscitano un’indignazione di maniera di qualche giorno e poi finiscono nell’oblio.

È successo qualche tempo fa a Conegliano e ancora prima a Nettuno. Nove anni fa, a Rimini, quattro adolescenti bruciarono una panchina in cui dormiva un senzatetto, il quale si salvò per miracolo. Presi, furono condannati a pochi anni di prigione e a risarcire la vittima con alcune decine di migliaia di Euro. Poi, si è saputo che l’avvocatessa del senzatetto, nominata amministratrice delle sue sostanze, gliele ha sottratte per soddisfare il proprio bisogno di lusso, poverina. Ai domiciliari, ha patteggiato due anni con la condizionale. Se si va in rete, si possono leggere i post e i commenti dei suoi amici avvocati. Ma perché arrestarla, è una brava madre, ha due figli piccoli…

Cercare di bruciare un senzatetto o pestarlo a sangue, gettare molotov contro un campo Rom o un dormitorio di migranti, aggredire insomma chi non è considerato uno normale, ma un insetto o un disturbo da eliminare, è tipico di un certo neo-nazismo. Talvolta è una bravata di ragazzi che poi, inevitabilmente, si pentono e piagnucolano sui pochi mesi di prigione che li attendono. Gesti pre-politici, li si potrebbe definire, se non fossero anche effetto di un coro generalizzato contro Rom, profughi, rovistatori di cassonetti, vagabondi, poveracci di ogni provenienza. Se una parte consistente dell’opinione pubblica trasforma queste vittime in responsabili del «degrado», e cioè colpevoli, non c’è da meravigliarsi se i più scalmanati tentino di trasformare le parole in fatti.

Prendete il caso delle donne Rom di Follonica, rinchiuse da due addetti di un supermercato nella gabbia dei rifiuti. Salvini offre solidarietà e sostegno legale ai due responsabili. Era solo uno scherzo, come no. E ora lo scherzo finisce in un corteo di Carnevale. Una donna si maschera da «Rom in gabbia» e un uomo da dipendente del supermercato, dicono le cronache. Commento della sindaca leghista di Cecina: «Maschera di carnevale ieri a Cascina! A me fa ridere!!! A carnevale ogni scherzo vale! Se siete tristi e di sinistra, peggio per voi!».

Ma non è la sola ad avere un singolare senso dell’umorismo. Salta fuori l’avvocato dei due mattacchioni di Follonica e sostiene che nel video non c’è una sola parola di razzismo e che comunque dovrebbe essere ritirato dalla rete perché era destinato a un gruppo chiuso. I due hanno rinchiuso le Rom tra i rifiuti e poi le hanno filmate per far divertire gli amici. Dove sarà mai il reato, dove sarà mai lo scandalo?

L’assassino di Palermo, quali che siano state le sue motivazioni, non si è curato della telecamera di sorveglianza del sito. Può essere stupidità, certo. Ma può anche essere la convinzione che il suo gesto non sia così impopolare. Un paio d’anni fa, ci fu un attentato contro un campo Rom a Padova. Ed ecco uno dei commenti online: «Dopo tante brutte notizie finalmente una notizia che trova il consenso dei lettori».

E così, di scherzo in scherzo, di aggressione in aggressione, di rogo in rogo, l’orrore diventa quotidiano, abituale e quindi accettabile. Significa che una linea è stata tracciata tra il mondo del «noi» e quegli altri che non esistono, non sono esseri umani e quindi si possono irridere, sequestrare e al limite cospargere di benzina.

11 Mar, 2017

Pisapia, il Campo Progressista e la forza di un sorriso collettivo

La cultura che è un bene comune e che vuol dire conoscenza, quindi anche il rispetto delle differenze. “Io che mi occupo di Terra”, e l’esperta di energie che sottolinea: c’è energia positiva in questa sala!

L’inclusione e la cittadinanza, con la vergogna della legge sullo ius soli che “riposa” al Senato. E quel fermento che sale nel Paese e profuma di donne, e di un nuovo femminismo che chiede e include.

La periferia nella bellezza della voce di Giorgia che vibra: “Venite a farvi una passeggiata a Corviale, a noi ce piace sta co’ la gente”.

Il lavoro qualificato e il reddito minimo, che se non ci sono né l’uno né l’altro “le mafie ringraziano”. Con la bracciante che racconta commossa di quella collega che “come fai a ribellarti se quei 18 euro al giorno sono gli unici che entrano a casa a fine mese”.

E quindi fuori il welfare dal patto di stabilità. E sotto con un nuovo centrosinistra che inizi dalla lotta alle disuguaglianze.

#LaPrimaCosaBella è stata forte e piena. Di gentilezza, di allegria.

Bella perché ha la forza di dire che non è esattamente la prima, perché di cose belle intorno a noi ce ne sono a bizzeffe, solo a volerle guardare.
Bella perché è solo l’inizio. Perché in 1500 oggi abbiamo detto sì: partiamo.

10 Mar, 2017

La nostra salute è a rischio. Manifestiamo per tutelarla

Martedì 11 aprile 2017, ore 15.30
Piazza del Campidoglio – Roma

Alla vigilia della manifestazione di martedì 11 aprile in Campidoglio, promossa dal Coordinamento popolare Parco Archeologico Centocelle Bene Comune, abbiamo depositato oggi in Consiglio regionale un’interrogazione per chiedere al presidente della Giunta e agli assessori competenti quali iniziative intendano prendere nei confronti di Roma Capitale per avviare gli interventi di bonifica delle zone interessate dall’inquinamento, così come previso da un’ordinanza della sindaca Raggi.

Nonostante le ripetute denunce e sollecitazioni degli abitanti di quel quadrante, infatti, l’ordinanza capitolina emanata nel febbraio scorso non è mai stata applicata e tutt’oggi un’ampia zona del Parco è interessata dalla fuoriuscita di emissioni gassose dannose per la salute, provocate dalla combustione dei rifiuti interrati. Alla luce di questo, l’interrogazione chiede inoltre che la Regione Lazio solleciti l’Arpa a compiere ulteriori indagini ambientali, con particolare attenzione al suolo e alle falde acquifere, e indagini epidemiologiche per rassicurare la popolazione residente nelle aree limitrofe al Parco di Centocelle.

Di rischi per la salute parla anche una recente informativa diramata dalla Protezione Civile dove si fa presente che per motivi di ‘sicurezza e incolumità pubblica’ viene predisposta la chiusura di parte del Parco di Centocelle. Ci sembrano elementi sufficienti per chiedere subito un’immediata bonifica.