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18 Ott, 2017

A Roma una marcia contro il razzismo e per la solidarietà

Marina Della Croce, Il Manifesto

Sarà una giornata per dire no al razzismo, ma anche agli accordi che Italia e Europa stanno siglando con alcuni Paesi africani per imprigionare i migranti sull’altra sponda del Mediterraneo. E contro le leggi Minniti-Orlando su immigrazione e sicurezza che non solo non fanno alcuna distinzione tra chi delinque e chi invece arriva nel nostro Paese in cerca di lavoro, ma aboliscono anche il secondo grado di giudizio per il riconoscimento del diritto di asilo.

Sarà una giornata come a Roma non si vedono da anni. L’appuntamento è per sabato prossimo e sono attese migliaia di persone da tutta Italia. Solo l’Arci – tra le sigle che hanno promosso l’iniziativa insieme a Libera, A Buon diritto, Amnesty International Medu e altre – ha organizzato 22 pullman, altri sette sono attesi dalla Campania e poi da Lecce, Bari, Milano, Genova, Bologna. «Abbiamo bisogno di giovani, ragazze e ragazzi italiani e nuovi cittadini per costruire il futuro di questo Paese» si legge in una lettera-appello firmata da monsignor Raffaele Nogaro, don Luigi Ciotti, Andrea Camilleri, Enrico Ianniello, Moni Ovadia. Toni Servillo, Giuseppe Massafra, Luciana Castellina e Carlo Petrini. Per chi deciderà di aderire alle 14,30 da piazza della Repubblica partirà un corteo che attraverserà via Cavour e via Merulana per concludersi in piazza Vittorio.«Un mondo laico e religioso vasto – spiega una nota dell’Arci – che da sempre è schierato in difesa del diritto di migrare e che agisce in prima persona, anche disobbedendo a decisioni italiane ed europee che sono in aperto contrasto tanto con la nostra Costituzione che con i fondamentali principi internazionali».

Da anni assistiamo a un escalation di comportamenti sempre più aggressivi nei confronti di migranti, rom e qualunque forma di diversità. Dalle ruspe leghiste per spianare i campi rom si è arrivati in poco tempo a siglare accordi con milizie libiche alle quali è stato affidato il compito di impedire ai barconi carichi di disperati di prendere il mare. Il modo in cui questo avviene è, come raccontano innumerovoli testimonianze, tenendo prigionieri uomini, donne e bambini in centri all’interno dei quali le violenze fisiche e psicologiche sono all’ordine del giorno. Da una settimana l’Unhcr, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, sta lavorando a Sabrata, in passato uno dei principali punti di partenza dei barconi diretti in Italia, per assistere circa 14 mila migranti che le milizie libiche tenevano prigionieri all’interno di hangar, magazzini, case e fattorie, riuscendo in questo modo a far diminuire notevolmente il numero di sbarchi nel nostro Paese. La maggior parte dei migranti tratti in salvo sono traumatizzati e agli operatori dell’Unhcr hanno raccontato di aver subito violenze sessuali, di essere stati costretti a lavori forzati o a prostituirsi. «La strada degli accordi con i regimi dei paesi dall’altra sponda del Mediterraneo – scrivono tra gli altri monsignor Nogaro e Andrea Camilleri – non solo implica aiuti economici e governi opachi dalla democrazia malconcia, ma il prezzo dell’alleanza con le milizie libiche vuol dire costruire un inferno dove i migranti sono torturati, stuprati o mandati a morire di sete nel deserto, come ha denunciato l’Onu».

Una strada che l’Europa, Italia in testa, sembra decisa a percorrere sempre più e la recenti successi elettorali ottenuti in Germania e Austria da forze xenofobe e populiste non faranno altro che rafforzare ulteriormente questa scelta. Utilizzando anche l’ipocrita distinzione tra rifugiati e migranti economici, «etichette – proseguono i firmatari della lettera-appello – con le quali si classificano gli sventurati che attraversano l’Africa e il Medio Oriente sperando nell’accoglienza dell’Italia e dell’Europa. I rifugiati, come i cosiddetti migranti economici, tentano tutti di sfuggire alla morte».

Al corteo parteciperanno anche numerose realtà e centri sociali dietro uno striscione che ricorderà come «Nessuna persona è illegale». Tra gli altri ci saranno i romani di Baobab, Action, Esc, Communia, ma è è prevista anche la partecipazione di realtà milanesi, bolognesi e da Genova. «Vogliamo essere in piazza – è scritto nell’appello dei centri sociali – perché riteniamo urgente rispondere al clima di odio razziale e di guerra ai poveri che sta imperversando nelle nostre città e che viene alimentato ad arte dal razzismo istituzionale e dallo sciacallaggio d formazioni esplicitamente neofasciste. Vogliamo essere in piazza insieme agli uomini e alle donne migranti che continuano a mostraci grande coraggio e determinazione nel disegnare le proprie rotte e costruire il proprio futuro».

17 Ott, 2017

Bomba nell’auto per fermare Daphne. L’ultimo post “Corrotti ovunque”

Francesco Battistini, Corriere della Sera

Da anni riceveva intimidazioni e minacce. Le ultime, due settimane fa, non le erano valse la scorta. Così ieri Daphne Caruana Galizia, giornalista e blogger, 53 anni, è stata uccisa a Malta con una bomba piazzata sulla sua auto.

A renderla molto popolare, e insieme molto scomoda, era il suo incessante lavoro di inchiesta sulla corruzione nella politica dell’isola, che aveva spinto alle dimissioni alche il premioer Muscat.

16 Ott, 2017

Rieti, schede bruciate dal tribunale cosa inaccettabile

“Quanto si legge riguardo alle schede elettorali per le amministrative di Rieti, bruciate dal tribunale mentre pende un ricorso nel tribunale amministrativo è inaccettabile, se non addirittura inquietante. Occorre subito indagare sul perché di una iniziativa come questa, che di fatto inficia il ricorso stesso, avanzato da Simone Petrangeli, e colpisce anche il senso di una elezione democratica. Non è ammissibile passare sopra ad un fatto come questo, sarebbe un precedente gravissimo”.

A dichiararlo in una nota Gino De Paolis, Capogruppo, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi e Rosa Giancola, Consigliere regionali di Insieme per il Lazio.

16 Ott, 2017

Dal voto austriaco alla manifestazione #Nonèreato la battaglia è sull'”identitarismo”

Rubrica n.5 in diretta su #RadioPopolare

Per la seconda volta in cinque settimane ci troviamo a commentare un risultato elettorale europeo arrivato sull’onda della paura e della stretta sui #migranti.

In Italia Berlusconi e Salvini già litigano sulla vittoria del giovane austriaco #Kurz… più popolare o più di destra? Forse la risposta sta nel 26% di voti preso dagli xenofobi!

Questo lunedì si apre anche all’insegna della calcolatrice nostrana: si contano i senatori necessari a far passare il #Rosatellum a Palazzo Madama, si contano i miliardi (pochini) della manovra del governo.

Non si contano più invece le denunce ai danni del molestatore seriale Harvey Weinstein, e di tutti gli altri. L’hashtag #quellavoltache se usato fino in fondo ho il sospetto che brucerebbe ogni trend topic.

Infine, note a margine della settimana.
Nel vocabolario del 2017 è entrata a pieno titolo la parola #identitarismo.
Sabato a Roma si manifesta contro il #razzismo.

Ps la rubrica torna lunedì prossimo alle 7.50 in diretta su radiopopolare.it

Qui trovate il podcast: http://www.radiopopolare.it/podcast/il-demone-del-tardi-copertina-di-lun-1610

14 Ott, 2017

Moody’s conferma che la strada intrapresa è giusta

“Siamo alla fine di questi 5 anni di Governo Zingaretti e i risultati si vedono. Oggi, ai dati sui livelli minimi assistenziali in sanità, all`imminente uscita dal commissariamento e allo sblocco del turn over, si aggiunge il rilevamento dell`agenzia di rating MOODY`S, che conferma che la strada intrapresa è giusta, anche se lunga. Fa bene il Presidente a parlare di risultato storico, quindi, e dà senso e forza alla sfida per il secondo mandato. La nostra esperienza, complessa e articolata, dimostra che si può fare bene, partendo da condizioni difficilissime, da una Regione dichiarata fallita dalla Corte dei conti e invertire un trend negativo consolidato negli anni.

La prossima legislatura quindi vogliamo che sia nel segno della ricostruzione vera e propria. Con questo spirito riteniamo importante sostenere e rinforzare il progetto di governo di coalizione larga con a capo Zingaretti. Tornare indietro agli anni degli sperperi e del malgoverno non si può”.

A dichiararlo in una nota Gino De Paolis, capogruppo, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi e Rosa Giancola, consigliere di Insieme per il Lazio.

14 Ott, 2017

Bene la ricandidatura di Zingaretti. Da noi sostegno deciso

“Attendevamo l’ufficializzazione della candidatura di Nicola Zingaretti per il secondo mandato da Presidente della Regione Lazio. Oggi è arrivata durante la direzione del suo partito e questo ci dà l’occasione per confermare il nostro sostegno, convinto e deciso.” Così in una nota Gino De Paolis, capogruppo, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi e Rosa Giancola, consigliere Insieme per il Lazio, commentando le notizie che arrivano dalla direzione del Pd.

“Sappiamo che quella per riconfermare la squadra sarà una partita tutta da giocare, anche perchè non è mai successo prima che un Presidente uscente venisse riconfermato, ma sappiamo di aver lavorato bene, dentro una dimensione di coalizione leale, unita e schietta, riuscendo a caratterizzare questa consiliatura con provvedimenti di di giustizia sociale e progressisti. Pensiamo alla legge sull’acqua pubblica, pensiamo allo stop al piano casa, pensiamo ai diritti delle donne e al contrasto alla violenza di genere, alle politiche in favore dei giovani e della conoscenza. Pensiamo anche alla sanità che con i conti finalmente in ordine potrà ora voltare definitivamente pagina.

Siamo altrettanto consapevoli che non basta; che non è sufficiente e che le problematiche in tanti settori sono ancora lì ad aspettare risposte.

Il nostro sostegno a Zingaretti è e sarà volto, quindi, a rivendicare, sì, quanto abbiamo fatto fin qui, ma è e sarà soprattutto indirizzato al futuro, per guardare avanti e rilanciare il percorso della buona politica e del buon governo. La campagna elettorale servirà, dal nostro punto di vista, all’ascolto e ai suggerimenti che arrivano dai cittadini”.

13 Ott, 2017

Ad alta voce. Domani sarò in piazza con i Numeri Pari contro povertà e disuguaglianza

Domani sarà una grande giornata, da affrontare non solo ad Alta Voce, come recita lo slogan della manifestazione, ma anche a testa alta, contro le povertà e le disuguaglianze, perché la crisi ha aumentato di gran lunga il numero di chi è in difficoltà ma anche vertiginosamente la ricchezza in mano a pochi: una ingiustizia da gridare e a cui ribellarsi.

Ecco perché il tema non è la crescita economica all’infinito o il miracolo del libero mercato, bensì redistribuzione, welfare e giustizia sociale. E’ evidente che in questo quadro, una responsabilità importantissima attiene alle Istituzioni, ma anche alle forze politiche che animano il dibattito nelle aule parlamentari od elettive in genere.

Quando infatti le risposte ai bisogni dei cittadini tardano ad arrivare, o sono insufficienti, dove le persone percepiscono l’abbandono da parte dello stato, si aprono scenari molto più pericolosi come quello dell’infiltrazione mafiosa che si sostituisce alla cosa pubblica, accrescendo il suo potere, la sua forza e anche la sua radicalità.

C’è bisogno di uno scatto di orgoglio. La Rete dei numeri pari, che racchiude tante realtà cittadine, domani dirà la propria con forza e dignità. Io, come rappresentante istituzionale, parteciperò per dire che non farò mancare il mio impegno e il mio contributo ai diritti, contro la povertà e contro le mafie. Un tema che è in cima alla lista della mia agenda.

13 Ott, 2017

#Ostialibera

Giovedì 16 novembre 2017, ore 17.00
Piazza Anco Marzio – Ostia

Il sindacato dei giornalisti e l’associazione fondata da don Luigi Ciotti insieme in piazza all’indomani dell’aggressione a Daniele Piervincenzi e Edoardo Anselmi. «Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore i temi della legalità e della libertà di stampa di partecipare», scrivono.

«L’aggressione di Ostia non è stato solo un atto violento e squadristico contro i cronisti, ma anche un’aggressione all’articolo 21 della Costituzione e al diritto dei cittadini ad essere informati. Per questo dobbiamo reagire insieme chiamando in piazza cittadine e cittadini che credono nella Costituzione, nella legalità, nella libertà di informazione, nel diritto ad una vita dignitosa liberata da mafie, malaffare, corruzione», scrivono Libera e Federazione nazionale della stampa italiana annunciando la manifestazione congiunta di giovedì 16 novembre.

«Invitiamo cittadini, associazioni, istituzioni a ritrovarsi dalle ore 17 a Ostia e chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore i temi della legalità e della libertà di stampa di partecipare», proseguono.