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22 Feb, 2017

Aborto, il Lazio assume ginecologi non obiettori: “Rischio licenziamento se dovessero rifiutarsi”

Maria Novella De Luca, La Repubblica

Assunti perché non obiettori. Con un concorso riservato unicamente a ginecologi dedicati alla legge 194. Per contrastare l’enorme ricorso all’obiezione di coscienza che in molte regioni d’Italia rende sempre più difficile accedere all’aborto. Alla fine Roma ce l’ha fatta. Vincendo resistenze e ricorsi al Tar. E nelle prossime settimane due dirigenti-medici entreranno nell’équipe di interruzione volontaria di gravidanza dell’ospedale San Camillo-Forlanini, uno dei più grandi della Capitale, ma soprattutto punto di approdo (spesso ultimo) per migliaia di donne che arrivano da tutta la Regione.

Un concorso fortemente voluto dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti, per garantire appunto il rispetto della legge 194, ma diventato oggi, anche, un modello già rilanciato in Parlamento. Per due elementi di novità contenuti nel bando lanciato la primavera scorsa ed oggi concluso. Il concorso è stato finalizzato, ed è la prima volta, unicamente al servizio di interruzione volontaria di gravidanza, e quindi i vincitori, si legge all’articolo 12 del bando “verranno assegnati al settore del Day Hospital e Day Surgery per l’applicazione della legge 194”. La seconda novità è che i due medici selezionati difficilmente potranno fare obiezione di coscienza.

Si sa infatti che sempre più spesso medici assunti come non obiettori, proprio per evitare la desertificazione dei reparti della 194, si sono appellati quasi subito all’articolo 9 della legge per abbandonare il servizio.

In questo caso invece, come spiega Fabrizio d’Alba, direttore generale del San Camillo-Forlanini, “se chi ha vinto il concorso farà obiezione nei primi sei mesi dopo l’assunzione, potrebbe rischiare il licenziamento, perché sarebbe inadempiente rispetto al compito specifico per cui è stato chiamato”. E dopo, invece, passato il periodo di prova, il rifiuto di fare interruzioni volontarie di gravidanza potrebbe portare “alla mobilità o addirittura alla messa in esubero”.

Un punto delicato. Il concorso indetto nella primavera scorsa dall’ospedale San Camillo, era dichiaratamente rivolto ai ginecologi non obiettori. E per questo duramente attaccato dai movimenti del Family Day. “Invece è stata una grande novità – aggiunge Fabrizio d’Alba – che finalmente riequilibra l’applicazione della legge 194, oggi depotenziata dal ricorso all’obiezione. Ed è dunque evidente che chi ha deciso di partecipare ad un concorso con questa finalità dovrà rispettare quanto scritto nel bando”. Del resto già oggi il reparto di Ivg del San Camillo effettua circa 2400 aborti l’anno, di cui 1600 chirurgici e 800 farmacologici. Ma i numeri potrebbero crescere visto che in tutto il Lazio ormai i ginecologi obiettori sono oltre l’80%.

LA SCHEDA: MEDICI OBIETTORI, I NUMERI IN ITALIA

Soddisfatto Nicola Zingaretti: “Nel Lazio stiamo ricostruendo un modello sociosanitario all’avanguardia. Siamo impegnati a rafforzare i servizi di ascolto e prevenzione sul territorio e, nello stesso tempo, a garantire la libertà di scelta e la salute della donna, della coppia e del bambino, applicando in modo corretto la legge 194 e limitando l’abuso dell’obiezione di coscienza”. Bisogna ricordare infatti che sempre nell’ottica di difesa della legge 194, la Regione aveva imposto ai medici dei consultori, anche obiettori, l’obbligo di rilasciare le certificazioni necessarie alle donne per poter poi andare ad abortire in ospedale.

E proprio il modello virtuoso del concorso “no-obiettori” indetto dal San Camillo è approdato in Parlamento con una mozione della senatrice Pd Laura Puppato, che ne ha chiesto l’applicazione in tutte le regioni italiane.

Bisogna pero chiedersi: funzionerà? Ed è questa davvero la strada per evitare la morte dei reparti di interruzione volontaria di gravidanza? E davvero un concorso finalizzato alla legge 194 rende impossibile l’obiezione?
Alessandra Kustermann, ginecologa famosa e non obiettrice, dice che di fronte ad una fuga così massificata (7 ginecologi obiettori su 10 in Italia), il modello-Lazio è “sicuramente valido”.

“Non può bastare però. Bisogna agire sulla cultura di chi sceglie questa professione. Dove tutto fa parte della salute della donna: un parto, un’ecografia, una diagnosi fetale e anche, purtroppo, l’aborto. Io credo che le donne abortiscano per legittima difesa, per mille e una ragione, tutte da rispettare. E allora se da una parte è disumano obbligare chi fa gli aborti a fare soltanto quello, è ingiusto che ci sia chi se ne lava le mani.. Ognuno di noi deve poter far nascere un bambino, ma se ce n’è bisogno anche interrompere una gravidanza. Questo per me vuol dire essere una ginecologa”.

21 Feb, 2017

Sul S. Maria della Pietà positiva apertura alla discussione

Positivi gli esiti dell’audizione in Commissione Bilancio, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio sul Santa Maria della Pietà. Accogliamo con grande favore la disponibilità mostrata dall’assessora Sartore alla discussione e al confronto, un’apertura che lascia il campo libero a due possibili strade: la convocazione di un tavolo per avviare una consultazione intorno alla delibera di Giunta del dicembre 2016, in grado di garantire la partecipazione di tutte le realtà da sempre impegnate sul tema, oppure la discussione in Consiglio della proposta di legge di iniziativa popolare. La scelta più oculata è sicuramente quella che muove verso la maggiore efficacia, celerità e coinvolgimento possibili nell’affrontare una vicenda annosa e complessa, ma anche protagonista, in questi anni, di un’importate mobilitazione dal basso a cui va riconosciuto tutto il coinvolgimento che merita. E’ quanto afferma la consigliera regionale di Si – Sel, Marta Bonafoni.

21 Feb, 2017

Infiltrazioni mafiose e lotta alla criminalità, proseguono le audizioni con i presidenti dei municipi

Proseguono nella commissione speciale sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata del Consiglio regionale del Lazio le audizioni con i presidenti dei municipi di Roma Capitale sullo stato della sicurezza nei quartieri, anche alla luce della relazione del capo della Polizia in commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie dello scorso 10 gennaio.
Dopo l’audizione di Roberta Della Casa e Roberto Romanella (presidenti del quarto e del sesto municipio) del 31 gennaio scorso, oggi l’organismo presieduto da Baldassarre Favara ha incontrato Sabrina Alfonsi e Mario Torelli, presidenti, rispettivamente, del primo e dell’undicesimo municipio di Roma Capitale.
Sabrina Alfonsi ha tracciato il quadro della situazione del primo municipio, dal quale emerge la presenza sul territorio di numerosi fenomeni di criminalità e illegalità. Una “rete” organizzativa che permea settori come la ristorazione, il turismo, il commercio e che – secondo la presidente – si manifesta attraverso rapidi e continui trasferimenti delle licenze, la presenza di parcheggiatori abusivi, di mercati illegali, di fenomeni di accattonaggio, borseggio e vendita di merce di provenienza illegale, tutto in pieno centro della Capitale. “A Roma abbiamo perso il controllo del territorio”, questa la sintesi della presidente del primo municipio, che però poi ha aggiunto come sia costante la collaborazione con prefettura, forze dell’ordine e procura della Repubblica, soprattutto nella lotta contro le infiltrazioni criminali nel tessuto commerciale del centro storico. A tal proposito, Alfonsi ha esortato le istituzioni competenti – visto che il Municipio non può – a
partecipare ai bandi europei per ottenere quei finanziamenti “necessari a mettere in trasparenza tutti i dati dell’ufficio del commercio del Municipio, per contrastare la corruzione e per favorire un accesso diretto e semplice da parte del cittadino”. La presidente ha anche auspicato l’avvio di procedure concorsuali finalizzate all’assunzione di nuovi vigili urbani “già formati e pronti per essere operativi sul territorio”. La carenza d’organico, infatti, insieme ai problemi sindacali legati alla copertura di turni di 24 ore su 24, sono considerati da Alfonsi le principali criticità che impediscono il miglior utilizzo della polizia municipale come strumento di controllo del territorio. La presidente, nella seconda parte della sua relazione, ha poi risposto ai quesiti posti dai consiglieri regionali su questioni più specifiche. Da questo dibattito sono emerse situazioni difficili da gestire in varie parti del Municipio: Francesco Storace (La Destra) ha sottolineato lo stato di degrado in cui versa piazza Vittorio e la mancanza di controlli appropriati su alcune realtà, come ad esempio quelle che lui ha definito “Chinatown” e i “Banglamarket”. Fabrizio Santori (FdI) ha invitato la presidente a fare verifiche sugli affitti delle Ipab e sulle licenze assegnate ai fiorai che, ha detto, cambiano continuamente.
Dal confronto sono emerse anche proposte di collaborazione da parte della Regione: Marta Bonafoni (Si-Sel) ha sottolineato l’utilità degli “Uffici Europa” attivati negli enti e ha ricordato a tal proposito l’esistenza di un programma regionale per la formazione dei pubblici amministratori. Gian Paolo Manzella (Pd) ha auspicato l’attivazione di strumenti finanziari su specifici ambiti per la sicurezza nei municipi, come la videosorveglianza e
il potenziamento dell’illuminazione pubblica. Piero Petrassi (Cd) ha invece invitato a un maggior coordinamento tra tutte le istituzioni che si occupano di sicurezza, sia nella condivisione delle informazioni sia nell’impiego del personale.
Il presidente Mario Torelli ha portato a conoscenza della commissione speciale quali siano le principali criticità dell’undicesimo Municipio in tema di sicurezza: il commercio  busivo, lo spaccio di stupefacenti, l’abbandono di rifiuti speciali nelle aree periferiche, le  ccupazioni abusive e il mancato completamento della riqualificazione di Corviale. Per
risolvere questi problemi, Torelli ha chiesto l’aiuto della Regione, auspicando l’attivazione di un tavolo permanente tra i due enti.

20 Feb, 2017

Castel di Guido, bene prossima audizione con le associazioni

Accogliamo favorevolmente l’impegno assunto oggi in VIII Commissione durante l’audizione con l’assessore all’Agricoltura, Carlo Hausmann, di convocare presto i rappresentanti dei comitati e delle associazioni per la valorizzazione della tenuta Castel di Guido.

Si tratta di un passaggio fondamentale, non solo per definire meglio i contenuti del bando pubblico per il rilancio dell’area, ma anche per sciogliere ogni dubbio sul futuro di Castel di Guido con quelle realtà che da tempo lavorano per creare un nuovo modello di sviluppo sostenibile a partire dalla tenuta di Castel di Guido.

20 Feb, 2017

Giornata della Memoria e dell’Impegno

Martedì 21 marzo 2017
Dal 1996 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace e democrazia.

In tale data, che una recentissima legge votata all’unanimità dall’intero Parlamento italiano ha reso Giornata Nazionale, tutte le oltre 900 vittime innocenti delle mafie sino ad ora riconosciute saranno ricordate in migliaia di luoghi in tutta Italia, piazze, scuole e uffici.

A Roma la celebrazione avverrà martedì 21 marzo con un corteo che si snoderà dalle h.9,30 dal piazzale della stazione di Ostia Lido sino al pontile di Piazza dei Ravennati, ove alle h.11,00 su un palco sarà effettuata la lettura dei nomi delle vittime innocenti, seguita nel pomeriggio da due seminari quale occasione di approfondimento e dibattito.

 

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20 Feb, 2017

Presentati i primi risultati del tavolo permanente sui consultori

Un monitoraggio completo sulla situazione dei consultori del Lazio, per capirne potenzialità e criticità e studiare le possibili soluzioni. E’ questo il primo risultato del tavolo interassessorile tra Pari opportunità, Sanità e Sociale sui consultori familiari del Lazio, istituito a settembre scorso e coordinato dall’assessora con delegata alle pari opportunità Lucia Valente, con l’obiettivo di affrontare di volta in volta le tematiche connesse al rilancio e al potenziamento dei consultori.

Grazie al monitoraggio sistemico curato dalla direzione Salute e politiche Sociali della Regione Lazio e rafforzato dalla presenza al tavolo delle associazioni di donne e dei sindacati, è stato possibile per la prima volta raccoglie informazioni sull’attività dei 149 consultori del Lazio seguendo otto percorsi socio assistenziali inerenti la salute della donna e del bambino.

Si tratta di un passaggio importante, che rafforza la volontà da parte della Regione Lazio di muovere verso la giusta direzione che vuol dire potenziamento dei consultori, come servizio e presidio territoriale insostituibile.

Sappiamo che molto è stato fatto da questo punto di vista, a partire dal decreto per il rilancio dei consultori che non fa sconti agli obiettori di coscienza, ma sappiamo anche che molto c’è ancora da fare. Il tavolo permanente sui consultori rappresenta un pezzo importante di questo percorso che muove verso un’unica direzione: la tutela della salute pubblica della donna.

20 Feb, 2017

Ammalarsi di precariato fa più male dell’alcol

Laura Margottini, Il Fatto Quotidiano

Lo stress psico-sociale, come lo definiscono alcuni scienziati, accorcia la vita. E’ la tensione a cui è sottoposto chi vive in condizione di costante svantaggio socio-economico che può determinare un calo dell’aspettativa di vita di circa 2 anni, come dimostrano i risultati di uno studio appena pubblicato.
In Italia, una disoccupazione giovanile che supera il 40%, come riportano i dati Istat di fine gennaio, sta condannando intere generazioni a non poter sperimentare la serenità che deriva da un reddito sufficiente e sicuro, tale da lasciar spazio alla progettualità e alla capacità di sognare.

18 Feb, 2017

Consiglio Regionale

Mercoledì 22 marzo 2017, ore 10

Question time e prosecuzione della trattazione della proposta di legge numero 39 del 14 giugno 2013: “Istituzione degli ecomusei”.

A seguire, sarà presa in esame la proposta di deliberazione consiliare n. 67 del 21 luglio 2016: “Approvazione del programma strategico regionale per la ricerca l’innovazione e il trasferimento tecnologico 2016-2018 di cui all’articolo 10 della legge regionale 13/2008 e successive modifiche e integrazioni”.

Ordine del giorno della seduta n. 72 del 22 febbraio 2017
Question time della seduta del 22 marzo 2017

18 Feb, 2017

VI Commissione

Martedì 21 marzo 2017, ore 10.30
Sala Etruschi

Audizione in merito alla proposta di legge 365/2017 “Norme per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”.
Invitati: Ance Lazio-Urcel, Aniem Lazio, Federlazio, Federalberghi Lazio, Associazione Territorio Roma, Associazione Architetti e Professionisti, Federbalneari Lazio, CoordinamentoCconsorzi Associazioni per il recupero delle periferie, Oice.


Martedì 21 marzo 2017, ore 14.30

Sala Etruschi

Audizione in merito alla situazione dei roghi tossici nel Comune di Roma.
Invitati: l’assessore all’Ambiente Mauro Buschini, il Comitato civico Insieme per la Rustica, il Comitato di quartiere Tor Sapienza, l’Agenzia di quartiere Tor Sapienza.