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10 Apr, 2014

“Il nostro dolore non è stato inutile”

“Il nostro dolore non è stato inutile. La scelta di vincere il pudore e portare la nostra storia, il nostro calvario nelle aule dei tribunali è servita: abbiamo aiutato a ridare speranza e più garanzie a tutte quelle coppie che sognano un figlio. Anche se per noi è forse troppo tardi”. Elena parla con irruenza e passione, legando attimi di vita privata e spirito civico.
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09 Apr, 2014

Rom: il linguaggio è il primo passo per garantire i diritti

Lo sostengo da sempre e sono ben lieta che il sindaco Marino lo abbia reso ufficiale; il linguaggio rappresenta il primo momento per affermare diritti o al contrario sancire discriminazioni. E cosi è stato fino ad oggi con la parola “nomadi” abusata da anni, soprattutto come aggettivo peggiorativo di scellerate decisioni amministrative.

Le comunità che vivono sul nostro territorio comunemente definite “nomadi”, cioè senza dimora stabile, sono in realtà prevalentemente comunità Rom, Sinti e Camminanti stanziali.

Sono convinta che uno dei fattori centrali per il superamento delle discriminazioni sia quello culturale e che, anche attraverso questa apparentemente semplice attenzione terminologica si possa andare nella direzione di vere politiche d’inclusione. In questa direzione come giornalista mi sento di lanciare un appello per l’uso di un linguaggio non discriminatorio anche agli operatori dell’informazione che invocando una necessaria sintesi continuano, perpetrando un errore non solo sintattico, a titolare le notizie con la parola “nomadi”.

09 Apr, 2014

Legge 40: finalmente una scelta di civiltà e umanità

Il divieto di fecondazione eterologa è finalmente caduto. La Corte Costituzionale, infatti, ha dichiarato l’illegittimità della norma della legge 40, che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità. Si tratta di una pronuncia attesa da anni, di grandissimo valore civile e umano.

Una vittoria per tutte le coppie che hanno cercato inutilmente in questi anni, a volte disperatamente, di realizzare il proprio desiderio di avere un figlio.

Questa decisione,infatti, restituisce loro la libertà che possedevano prima dell’introduzione dell’assurda legge, di accedere alla fecondazione e all’impianto in Italia senza più dover affrontare i costi e i disagi di una procreazione assistita all’estero. Ora la parola spetta al Parlamento, speriamo nel buon senso dell’Aula.

09 Apr, 2014

I “bimbi miracolo” e le difficoltà di essere “famiglie arcobaleno”

“La mia amica del cuore, Alessia, una volta mi ha detto: “Ma sai quanto me ne importa che hai 2 mamme?” allora io mi sono sentita più felice che per lei non ha importanza questa particolarità!”: Lisa ha 11 anni, è una “bimba miracolo” che deve rispondere “scocciata” alle “solite stupide domande”. Le sue mamme vivono il peso e persino la noia di dover spiegare tutto a tutti.
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08 Apr, 2014

L’aggressione ai gruppi Sel e Pd in Comune è un atto grave che allontana da giuste recriminazioni

Quanto accaduto è un atto gravissimo. Un’aggressione nemica dei movimenti che allontana dalle giuste recriminazioni di tanta gente sul diritto all’abitare.

Esprimo la mia solidarietà e vicinanza a Gruppi Sel e Pd che sono stati danneggiati e ai lavoratori che hanno subito minacce e aggressioni. La violenza non deve mai trovare spazio né giustificazione.

08 Apr, 2014

Vincere il Confine

Mercoledì 16 aprile, ore 17.00
Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre
Lgo B. Marzi 10, Ex Mattatoio Testaccio

Presentazione dei risultati della ricerca “Vincere il Confine: nuove strategie e pratiche nella costruzione della città inclusiva ed interculturale del futuro” realizzata dal Laboratorio interdisciplinare di Arte Civica dell’Università degli Studi Roma Tre.

La ricerca affronta il delicato tema della convivenza urbana tra popolazioni di diversa origine etnico e sociale nelle città contemporanea, in particolare tra comunità rom e altre comunità presenti nel territorio della periferia Est di Roma. Quest’analisi ha messo in evidenza gli effetti negativi prodotti dal cosiddetto “Piano Nomadi” del Comune di Roma, mostrando come questa politica pubblica abbia portato alla creazione di veri e propri “enclave” etnici, capaci di squilibrare rapporti sociali quotidiani e far crescere i conflitti. La segregazione spaziale urbana creata dai campi rom, così come la crescita disordinata della città negli ultimi trent’anni, hanno rafforzato la stigmatizzazione dei gruppi che rimangono al “margine”, peggiorando notevolmente le condizioni di vita, sia delle loro comunità, che dei quartieri limitrofi.

La ricerca-azione ha prodotto una sperimentazione metodologica innovativa che ha favorito l’utilizzo dell’Arte Civica con nuovi linguaggi per far emergere bisogni e desideri dei gruppi sociali coinvolti. Attraverso strumenti come la Video-Arte Partecipativa e la Musicarterapia nella Globalità dei Linguaggi si sono coinvolte direttamene le nuove generazioni rom, facendo emergere le reali problematiche che stanno vivendo e le possibili soluzioni. Altro risultato innovativo del lavoro è stato l’avvio nel tempo di una rete di resilienza cittadina, capace di affrontare le complessità dell’integrazione tra comunità Rom e i problemi della periferia, andando oltre le cronache stereotipate e i pregiudizi. È proprio dal lavoro di queste reti territoriali che arriva una richiesta di un cambio di rotta urgente delle istituzioni, rispetto alle attuali politiche di segregazione dei campi rom presenti nella Capitale. Un superamento che va costruito attraverso ambiti di partecipazione orizzontale ed aperti, attivati con linguaggi inclusivi e tempi certi che dimostrino un vero interesse ed un “ascolto attivo” nella costruzione di soluzioni a misura di ogni territorio e dei suoi abitanti.

Saranno presentati inoltre casi studio su alcune esperienze in America Latina e Italia, dove sono stati realizzati programmi urbani di miglioramento della qualità abitativa nelle città, i cosiddetti “Piani per la pace e la convivenza nella diversità”. Attraverso questo metodo, che ha dato particolare attenzione alla dimensione dialogica, per affrontare processi di rigenerazione urbana delle infrastrutture locali (case, servizi, ambiente, ecc.), si sono affrontate e in parte risolte le gravissime conflittualità, che in passato erano causa di alti tassi di violenza urbana e degrado ambientale.

Ne discuteremo con altri ricercatori, associazioni rom, Amnesty International, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri (UNAR), rappresentanti delle istituzioni pubbliche e alcuni protagonisti di questa storia.
Vincere_Confine