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18 Apr, 2014

Laboratorio Formativo sulla violenza maschile contro le donne

Lunedì 5 maggio, ore 11.00
Sala Consiliare Municipio Roma XII
Via Fabiola,14 – Roma

Laboratorio Formativo sulla violenza maschile contro le donne
“Un approccio condiviso nella prevenzione e nel trattamento dei fenomeni di violenza contro le donne ed i loro figli”

Presentazione della Legge n.4/2014 della Regione Lazio
“Riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne in quanto basata sul genere e per la promozione di una cultura del rispetto dei diritti umani fondamentali e delle differenze tra uomo e donna”

Ore 11.00
Saluti della Presidente del Municipio Roma XII Cristina Maltese

Interventi:
Marta Bonafoni Consigliera Regione Lazio
Titti Carrano Presidente D.i.RE – “Associazione Nazionale Donne in Rete
contro la violenza”

Ore 13.00 Conclusioni Maria Grazia Passuello Presidente Solidea
Modera Daniela Cirulli Assessora alle Politiche Sociali Municipio Roma XII

Sala Consiliare Municipio Roma XII – Via Fabiola,14 Roma

17 Apr, 2014

Tra Roma e l’India. In film, poesia e musica

Venerdì 9 maggio 2014, ore 19.00
Apollo 11
Via Conte Verde – Roma

Associazione Culturale Apollo 11 e il Circolo Gianni Bosio
In collaborazione con lo Shristi Center for Art, Design and Technology di Bangalore (India)

Presentano

Tra Roma e l’India In film, poesia e musica

Incontro e concerto con
Shabnam Virmani – voce, tambura
Vipul Rickhi – voce, tambura, percussioni
In viaggio con Kabir. La tradizione Sufi, la cultura popolare, il dialogo oltre i confini

Ore 19: Proiezione del film Had-Anhad (Bounded-Boundless) di Shabnam Virmani
un viaggio nella musica popolare seguendo la musica e la poesia di Kabir, poeta Sufi del 15 secolo, ancora vivissime nella cultura dell’ìIndia e del Pakistan
(in lingua originale con sottotitoli inglesi)

Ore 21: Concerto
Un incontro attraverso i continenti, da Bangalore e Roma

Sushmita Sultana (Roma – Bangla Desh), canti di Rabindranath Tagore
Nasser Djafar (Roma – Iran) – poesia cantata Sufi dell’Iran

Shabnam Virmani e Vipul Rikhi
Con il patrocinio della Regione Lazio

17 Apr, 2014

Una questione democratica

Martedì 29 aprile, ore 16.30
Teatro Eliseo – Roma

Martedì 29 aprile a Roma, al Teatro Eliseo, con inizio alle ore 16,30, manifestazione pubblica dell’ANPI sul progetto di riforma costituzionale ed elettorale all’esame del Parlamento.

Aprirà ELENA DE ROSA, giovane iscritta all’ANPI, sul tema: “i giovani e le riforme”. Interverranno, in ordine: CARLO SMURAGLIA, PRESIDENTE NAZIONALE DELL’ANPI E I COSTITUZIONALISTI, LORENZA CARLASSARE, STEFANO RODOTA’, GIANNI FERRARA.

L’iniziativa vuole lanciare l’allarme contro un progetto che, unendosi ad una legge elettorale come quella che è stata approvata alla Camera ed al proposito di irrobustire i poteri del Presidente del Consiglio e del Governo, si risolverebbe in una ulteriore e grave riduzione degli spazi di democrazia, che subiscono da tempo una lenta ma progressiva erosione e che, invece, l’ANPI considera intangibili, alla luce dei princìpi e dei valori costituzionali.

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Pubblichiamo qui di seguito il documento-manifesto del 29 aprile approvato dal Comitato nazionale dell’Anpi.

 

Il Comitato nazionale dell’ANPI rileva che:

– l’indirizzo che si sta assumendo nella politica governativa in tema di riforme e di politica istituzionale non appare corrispondente a quella che dovrebbe essere la normalità democratica;

– si sta privilegiando il tema della governabilità (pur rilevante) rispetto a quello della rappresentanza (che è di fondamentale e imprescindibile importanza);

– si continua nel cammino – anomalo – già intrapreso da tempo, per cui è il Governo che assume l’iniziativa in tema di riforme costituzionali e pretende di dettare indirizzi e tempi al Parlamento;

– un rinnovamento della politica e delle istituzioni è essenziale per il nostro Paese, come già rilevato nel documento dell’ANPI del 12 marzo 2014;

– sono certamente necessari aggiustamenti anche del sistema parlamentare, così come definito dalla Costituzione, rispettando peraltro non solo la linea fondamentale perseguita dal legislatore costituente, ma anche le esigenze di centralità del Parlamento, della rappresentanza dei cittadini, del controllo sull’attività dell’Esecutivo, delle aziende e degli enti pubblici, in ogni loro forma e manifestazione;

– in questo contesto, è giusto superare innanzitutto il cosiddetto bicameralismo “perfetto”, fondato su un identico lavoro delle due Camere e quindi, alla lunga, foriero anche di lungaggini e difficoltà del procedimento legislativo; ma occorre farlo mantenendo appieno la sovranità popolare, così come espressa fin dall’art. 1 della Costituzione e garantendo una rappresentanza vera ed effettiva dei cittadini, nelle forme più dirette;

– il Senato, dunque, non va “abolito”, così come non va eliminata l’elezione da parte dei cittadini della parte maggiore dei suoi componenti; possono essere individuate anche forme di rappresentanza di altri interessi, nel Senato, come quelli delle autonomie locali, della cultura, dei saperi, della scienza; ma in forme tali da non alterare il delicato equilibrio delle funzioni e della rappresentanza;

– la maggior parte dell’attività legislativa può ben essere assegnata alla Camera, così come il voto di fiducia al Governo; ma individuando nel contempo forme di partecipazione e tipi di intervento da parte del Senato, così come previsto in molti dei modelli già esistenti in altri Paesi;

– in nessun modo il Senato può essere escluso da alcune leggi di carattere istituzionale, nonché dalla partecipazione alla formazione del bilancio, che è lo strumento fondamentale e politico dell’azione istituzionale e dei suoi indirizzi anche con riferimento alle attività di Autonomia e Regioni;

– tutto questo può essere realizzato agevolmente, anche con una consistente riduzione di spese, non solo unificando la gran parte dei servizi delle due Camere, ma anche riducendo il numero dei parlamentari, sia della Camera che del Senato, vista l’opportunità offerta dalla differenziazione delle funzioni;

– bisogna anche dire che concentrare tutti i poteri su una sola Camera, per di più composta anche col premio di maggioranza, lasciando altri compiti minori ad un organismo non elettivo, con una composizione spuria e fortemente discutibile ed obiettivi e funzioni altrettanto oscure, non appare rispondente affatto al disegno costituzionale, dotato di una sua intima coerenza proprio perché fatto di poteri e contropoteri e di equilibri estremamente delicati; un disegno che in qualche aspetto può – e deve – essere aggiornato, ma non fino al punto di stravolgere quello originario.

Queste sembrano, all’ANPI, le linee fondamentali di un cambiamento democratico delle istituzioni, che esalti il ruolo del Parlamento, rafforzi la rappresentanza dei cittadini in tutte le sue espressioni, ed assegni ad ognuna di esse il ruolo che le compete secondo gli orientamenti generali della Carta Costituzionale e le esigenze della democrazia, da perseguire con economicità di spesa ed efficienza dei risultati.

Appare, altresì, pacifico che deve essere riformato il titolo V della Costituzione, procedendo ad una più razionale ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, che elimini ragioni di conflitto e consenta agli organi centrali dello Stato di esprimere una legislazione di pieno indirizzo su materie fondamentali per tutto il territorio; definisca compiutamente e definitivamente il ruolo delle Regioni, a loro volta bisognose di riforme sulla base dell’esperienza realizzata dal 1970 ad oggi, che spesso le ha viste diventare altri organismi di centralizzazione dei poteri e le riconduca a funzioni di indirizzo e controllo e non di gestione; nonché precisi in modo conclusivo tutta la materia delle Province e degli enti intermedi, finora risolta con provvedimenti parziali che non sembrano corrispondere ad esigenze di effettiva razionalità e di contenimento delle spese.

Tutto questo richiederà tempi più adeguati, escluderà la fretta, rispondente, piuttosto che ad esigenze razionali, ad altro tipo di logiche; ma dovrà essere affrontato senza tergiversazioni e senza inopinati stravolgimenti dei metodi e degli stessi contenuti. Se è giusto porre rimedio ad alcune incongruenze strutturali rivelate dall’esperienza, l’obiettivo deve essere quello di farlo con saggezza e ponderazione, ed anche con le competenze necessarie, sempre preferibili alla improvvisazione ed all’incoerenza di una fretta dettata da ragioni molto lontane dal rispetto con cui si devono affrontare serie riforme costituzionali.

Ci sono, sul tappeto, diverse proposte; altre sono fornite dall’esperienza giuridica e politica di altri Paesi; le si esamini senza pregiudizi e insofferenze ed ascoltando pareri e proposte che possono contribuire al miglior esito delle riforme.

E si approfitta dell’occasione per un ripensamento della legge elettorale, che così come approvata da un ramo del Parlamento, non risponde alle esigenze di una vera rappresentanza e di democrazia e soprattutto contraddice, oltre alle attese di gran parte dei cittadini, le stesse indicazioni della Corte Costituzionale.

Infine, l’occasione non appare idonea per raccogliere l’antica esigenza, manifestata da altri Governi e sempre respinta, di un rafforzamento dell’esecutivo e del suo Presidente, che vada a scapito della funzione e del ruolo del Parlamento, al quale il Governo può indicare priorità, come è suo diritto, ma non imporre scadenze e calendari privilegiati rispetto a qualunque autonoma iniziativa del Parlamento.

Su tutti questi temi, l’ANPI è pronta a discutere e confrontarsi, ma prima di ogni altra cosa, intende informare i cittadini, perché sappiano qual è la reale posta in gioco e capiscano che questa Associazione, che si rifà a valori fondamentali e in essi trova la sua forza e la sua autorevolezza, intende esercitare non solo la sua funzione critica, ma anche la sua capacità propositiva, nel rispetto assoluto del suo ruolo e della sua autonomia.

Quando si tratta di difendere valori che si richiamano alla Costituzione ed alla democrazia, oltreché ai diritti di fondo in cui si esprime la sovranità popolare, l’ANPI non può che essere in campo, non per conservare, ma per innovare, restando però sempre ancorata ai valori ed ai princìpi della Costituzione.

Questa non è l’ora della obbedienza ai diktat, ma è quella della mobilitazione, a cui chiamiamo tutti i cittadini, per fare ciò che occorre con la dovuta ponderazione e col rispetto e la salvaguardia degli interessi fondamentali dei cittadini, che certo aspirano ad un rinnovamento, ma in un contesto equilibrato e democratico, corrispondente alle linee coerenti e chiaramente definite dalla Costituzione repubblicana.

 

 

16 Apr, 2014

Bisogna mettere fine all’emergenza casa a Roma

Stiamo assistendo ad una situazione che rischia di scoppiare. Il grido di chi non possiede una casa non può restare ancora inascoltato, credo che davvero si possa parlare a Roma di emergenza sociale. Devo assolutamente ribadire che la violenza non può mai sovrapporsi al confronto e al dialogo perchè se sfugge questo punto fermo si perdono le basi della democrazia e della convivenza civile.

Stigmatizzo quanto avvento durante lo sgombero in via Baldassarre Castiglione alla Montagnola di oggi dove sono rimasti ferite otto persone, tra le quali Paolo Di Vetta, leader dei movimenti per la casa, alle quali va la mia vicinanza.

Con gli sgomberi non si mette fine all’emergenza casa, un dramma che non può pesare sulle spalle di chi non ha un tetto sopra la testa. Servono invece azioni da parte delle Istituzioni ferme e condivise. Mi associo, quindi, all’appello siglato da tutti i capigruppo della maggioranza capitolina per chiedere al presidente Zingaretti, al sindaco Marino e al prefetto di individuare quanto prima una soluzione alla drammatica emergenza casa che si registra in questa Regione.

16 Apr, 2014

L’altra Europa bella per tutti

Mercoledì 7 maggio, ore 17.30
Teatro Ambra di Garbatela
Piazza Giovanni da Triora, 15 – Roma

“L’Altra Europa. Bella per tutti” con i candidati alle elezioni europee con la Lista L’Altra Europa con Tsipras Raffaella Bolini, Luca Casarini e Marco Furfaro
Con la partecipazione di Massimiliano Smeriglio e Gianluca Peciola
Modera Titty Santoriello.

Seguirà aperitivo a buffet
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15 Apr, 2014

#1oradamore, l’educazione sentimentale è fondamentale per rendere liberi ragazze e ragazzi

Aderisco e sostengo attivamente la campagna #1oradamore lanciata dalla deputata Celeste Costantino e m’impegno affinché diventi al più presto legge.

Sono infatti fortemente convinta che l’educazione sentimentale delle giovani generazioni rappresenti un passaggio unico e obbligato per il superamento dell’intolleranza e della violenza declinata nelle forme del sessismo, del bullismo e della sopraffazione di genere.

Come Regione Lazio, anche accogliendo le motivazioni di questa campagna, abbiamo previsto l’introduzione dell’educazione sentimentale nei nostri interventi previsti nelle scuole.

Siamo infatti convinti che, a cominciare dalla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, ogni progetto vada accompagnato da un’azione di sensibilizzazione su i più giovani che li guidi per superare e azzerare i pregiudizi e i luoghi comuni che passano attraverso il linguaggio e gli stereotipi come quelli che stigmatizzano “un ragazzo che piange” o “una ragazza che si comporta come un maschiaccio”.

14 Apr, 2014

Con Tavolo Rom, Sinti e Camminanti fine politiche emergenziali e inizio politiche strutturali

Oggi è una buona giornata per i cittadini della Regione Lazio. Con la costituzione del “Tavolo regionale per l’inclusione e l’integrazione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti” finalmente recepiamo l’indicazione che ormai dal 2011 ci aveva recapitato l’Europa.

Con questo tavolo la Regione inizia un percorso che auspico di uscita definitiva dalle politiche dell’emergenza e straordinarie sui rom per entrare nell’ambito delle politiche ordinarie, strutturali, di lungo periodo. Sulla pelle dei cittadini d Roma e del Lazio, infatti, tutti, si è consumato negli ultimi decenni un micidiale circolo vizioso: quello fra una politica inefficace o addirittura incapace di aggredire la questione rom e un problema che sempre più si è andato delineando come “irrisolvibile”.

Non è così, la questione della fine delle politiche di segregazione dei Rom insieme a quelle della sicurezza di tutti possono e devono essere affrontate insieme. Attraverso l’inclusione dei Rom nel lavoro, nell’istruzione, nelle politiche sociali. Attraverso la difesa del loro diritto alla salute e contro ogni discriminazione. Attraverso infine il graduale superamento dei campi, veri moltiplicatori di problemi e di sperpero di risorse, soluzioni segreganti che ormai a trent’anni dalla loro istituzione hanno dimostrato di aver fallito.

Questa è una battaglia che si può vincere ma tutti insieme, coinvolgendo in maniera orizzontale e non dall’alto gli enti locali, le comunità e i comitati, le stesse popolazioni rom e sinte. Ancora una volta è l’Europa a offrirci una possibilità reale, con la programmazione dei fondi 2014-2020 che hanno come pilastro fondamentale proprio quello dell’inclusione sociale. Personalmente ce la metterò tutta nel dare il mio contributo per vincere questa scommessa. Che non è semplice, ma neppure definitivamente persa.