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Il gesto provocatorio del consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Davide Barillari, che non si è alzato in aula durante il minuto di silenzio per i morti di Nassirya, rende evidente ciò che tristemente già sapevamo: Barillari è un analfabeta delle istituzioni.

Se si è in dissenso con un atto istituzionale come quello di ricordare le vittime di una guerra si può prendere e uscire dall’aula, e non ostentare una provocazione che nulla dovrebbe avere a che vedere con certi temi.

Il punto non è alzarsi o meno, il punto è alzarsi con addosso il fardello delle proprie convinzioni. Anche io sono pacifista, anche io da sempre mi batto affinché la diplomazia vinca definitivamente sulle armi, ma il contesto per dimostrare le mie convinzioni non è il minuto di raccoglimento richiesto in un luogo istituzionale chiamato a rappresentare tutti i cittadini.

Esistono parole, gesti, luoghi, contesti diversi in cui esercitare i propri convincimenti e portare avanti le proprie battaglie politiche. Oggi a prevalere doveva essere il rispetto per quei morti, per il dolore e la dignità delle loro famiglie.

Scenate come quella di oggi del consigliere Barillari non fanno bene alla causa della pace, tutt’altro.

Mi associo anch’io alla richiesta di dimissioni avanzata da alcuni miei colleghi di maggioranza. Sulle scuse eventuali del Cinque Stelle ripongo invece, avendo ormai imparato a conoscerlo, poca speranza.

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