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09 Apr, 2014

Rom: il linguaggio è il primo passo per garantire i diritti

Lo sostengo da sempre e sono ben lieta che il sindaco Marino lo abbia reso ufficiale; il linguaggio rappresenta il primo momento per affermare diritti o al contrario sancire discriminazioni. E cosi è stato fino ad oggi con la parola “nomadi” abusata da anni, soprattutto come aggettivo peggiorativo di scellerate decisioni amministrative.

Le comunità che vivono sul nostro territorio comunemente definite “nomadi”, cioè senza dimora stabile, sono in realtà prevalentemente comunità Rom, Sinti e Camminanti stanziali.

Sono convinta che uno dei fattori centrali per il superamento delle discriminazioni sia quello culturale e che, anche attraverso questa apparentemente semplice attenzione terminologica si possa andare nella direzione di vere politiche d’inclusione. In questa direzione come giornalista mi sento di lanciare un appello per l’uso di un linguaggio non discriminatorio anche agli operatori dell’informazione che invocando una necessaria sintesi continuano, perpetrando un errore non solo sintattico, a titolare le notizie con la parola “nomadi”.

09 Apr, 2014

Legge 40: finalmente una scelta di civiltà e umanità

Il divieto di fecondazione eterologa è finalmente caduto. La Corte Costituzionale, infatti, ha dichiarato l’illegittimità della norma della legge 40, che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità. Si tratta di una pronuncia attesa da anni, di grandissimo valore civile e umano.

Una vittoria per tutte le coppie che hanno cercato inutilmente in questi anni, a volte disperatamente, di realizzare il proprio desiderio di avere un figlio.

Questa decisione,infatti, restituisce loro la libertà che possedevano prima dell’introduzione dell’assurda legge, di accedere alla fecondazione e all’impianto in Italia senza più dover affrontare i costi e i disagi di una procreazione assistita all’estero. Ora la parola spetta al Parlamento, speriamo nel buon senso dell’Aula.

09 Apr, 2014

I “bimbi miracolo” e le difficoltà di essere “famiglie arcobaleno”

“La mia amica del cuore, Alessia, una volta mi ha detto: “Ma sai quanto me ne importa che hai 2 mamme?” allora io mi sono sentita più felice che per lei non ha importanza questa particolarità!”: Lisa ha 11 anni, è una “bimba miracolo” che deve rispondere “scocciata” alle “solite stupide domande”. Le sue mamme vivono il peso e persino la noia di dover spiegare tutto a tutti.
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