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Martedì 25 marzo, ore 18.30
Libreria “Il Mattone”
Via Bresadola, 12 – Roma (Centocelle)

Intervengono
Marta Bonafoni (consigliere regionale)
Andrea Satta (Tetes de Bois)
Sebastiano Gulisano (giornalista)

Grande Raccordo Criminale, un libro per raccontare la realtà della capitale

Debutta a Roma – dopo un’anteprima a Milazzo – “Grande Raccordo Criminale”, il libro inchiesta sulle mafie e sulla criminalità organizzata nella Capitale, edito da Imprimatur e a cura di Pietro Orsatti e Floriana Bulfon. Una settimana di presentazioni e incontri a Roma e in provincia dal 18 al 25 marzo per discutere e conoscere la criminalità organizzata a Roma.

Romanzo di una Roma criminale che – nella quotidiana moltiplicazione di compro oro, sale bingo e slot machine assiste – impotente ad ammazzatine, gambizzazioni, usura e qualche “bustina”. Un racconto preciso e giornalisticamente dettagliato della guerra di mafie che da anni infuria, spesso ignorata e sottovalutata, nella capitale e che ha trasformato Roma e il territorio limitrofo in piazza di riciclaggio dei proventi di estorsioni, spaccio e usura. Terreno d’affari, illeciti e criminali, per organizzazioni criminali con storie e provenienze diverse. Da Cosa nostra alla camorra passando per banda della Magliana, ‘ndrangheta, Casalesi e mafie straniere. Roma caput mafie, insomma. Nella totale indifferenza, ché tanto le mafie stanno altrove mica qua. “L’indifferenza che sta sopra Roma e il Lazio in generale – scrive Giulio Cavalli nell’introduzione al volume – è un’indifferenza come la trovi solo qui: ostile, arrabbiata, confusa, infastidita. Proprio mentre al Nord gli arresti e la società civile aprono finalmente una lucida discussione sulle mafie senza fermarsi alle negazioni e agli allarmi, mentre nel Sud sono centinaia i focolai di rivoluzione e bellezza, Roma cova silenziosamente le proprie braci mafiose come se fosse stata saltata a piè pari dalla scossa della consapevolezza nazionale”.

Criminalità che s’è fatta sistema e che oltre ad avere – anche in tempo di crisi economica – a disposizione ingenti capitali, ha il potere di inquinare e condizionare ogni settore ed ambito della vita cittadina, dalle istituzioni al patrimonio immobiliare. Numeri che fanno spavento. “Roma, tre milioni di abitanti e dodici milioni di turisti l’anno – scrivono i due autori – la Capitale che rappresenta la vetrina internazionale dell’Italia e contemporaneamente il termometro di quello che è la nostra criminalità. 600 milioni, più probabilmente un miliardo: sono questi i ricavi che le organizzazioni criminali hanno ottenuto nel Lazio solo l’anno scorso. A cui va aggiunto il riciclaggio, sempre difficile da dimostrare, ma che costituisce una parte molto rilevante degli affari, considerando che la regione, come mostra la relazione della Dia relativa al secondo semestre 2012, si attesta al primo posto con 985 segnalazioni sospette ricevute dall’Unità d’Informazione Finanziaria della Banca d’Italia e oltre 80 persone arrestate”.

“Se devi capire la Roma dei palazzi del potere e delle periferie disperate e violente – scrivono i due autori – non puoi far finta che il passato, non solo criminale, non pesi e molto in quello che accade oggi. Soprattutto, devi evitare di considerare questa città una come tante altre. Roma è la Capitale, sede del potere politico nazionale, delle decisioni finanziarie e di indirizzo economico, degli apparati dello Stato, compresi i servizi segreti, dei ministeri, della Chiesa e anche della massoneria. Roma è il raccordo, il centro dei ricatti. Quello che avviene in questi anni ha radici antiche, si basa su rapporti che si sono stabiliti attraverso il sangue. Bisogna capire, partendo proprio dai protagonisti di un passato che è solo apparentemente remoto”.

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